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L’energia eolica in Italia…ERT

L’investimento per la realizzazione di una centrale eolica è, in media, dell’ordine di 1.000 euro per kW di potenza installata, tuttavia i costi risultano inferiori nei Paesi che utilizzano da tempo questa tecnologia, come la Danimarca, in cui le macchine con potenze pari a 500-600 kW, hanno un costo per kW installato che varia tra 810 e 945 euro. Inoltre, questo costo tende a scendere con l’aumento della taglia degli aerogeneratori: in Germania si è passati dai 1.240 euro per macchine intorno ai 150 kW, a 930 euro per macchine da circa 300 kW, fino a 880 euro per macchine di 600 kW. Il costo annuo di esercizio e manutenzione è, in genere, pari al 3% dell’investimento, e la cosiddetta “disponibilità” delle macchine (rapporto tra il numero di ore durante il quale l’aerogeneratore è “disponibile” per la produzione di energia e il numero di ore dell’anno) è vicina al 98%. Anche per il costo dell’energia si è potuto, inoltre, constatare l’effetto della taglia dell’aerogeneratore. In Danimarca, ad esempio, è stato valutato un decremento quasi lineare del costo dell’energia: si è passati da 9,5 centesimi di euro/kWh per macchine da 100 kW a 3,5 centesimi di euro/kWh per macchine da 600 kW, a parità di altre condizioni. L’Unione Europea, in effetti, ha fissato come obiettivo da raggiungere attraverso i propri programmi, un costo dell’energia da fonte eolica di circa 4 centesimi di euro/kWh; un costo, che, come si è visto, è già ottenibile con le migliori macchine in siti con una buona ventosità.

Conclusioni

In Italia il settore eolico ha raggiunto una potenza di oltre 600 MW, con tassi annui di crescita nell’ultimo quinquennio superiori al 40%. La situazione attuale, però, presenta una momentanea stasi, causata dall’incertezza del valore dei Certificati Verdi, dalle difficoltà di connessione tra le centrali eoliche e gli elettrodotti e, principalmente, dal rallentamento delle autorizzazioni da parte degli Enti Locali e delle Regioni, preoccupati dell’impatto paesaggistico delle fattorie del vento. In questo senso il Governo sta predisponendo, in accordo con le Regioni, apposite “Linee Giuda” per il corretto inserimento dei parchi eolici nel territorio. I problemi principali, che dovranno essere risolti nei prossimi anni per garantire una crescente diffusione delle tecnologie rinnovabili nel nostro Paese, sono relativi alle procedure di autorizzazione e al rapporto con le realtà locali, che richiede un coinvolgimento maggiore rispetto al passato. In particolare, nei futuri programmi eolici, Regioni ed Enti Locali avranno un sempre maggiore peso, soprattutto se saranno loro garantite disponibilità di risorse finanziarie, utili ad incentivare la produzione di energia da rinnovabili. Su questa linea di azione il Governo richiederà, tra l’altro, l’inserimento di uno specifico asse, dedicato alla promozione delle fonti rinnovabili e quindi anche dell’eolico, nella programmazione 2000-2006 dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea. Inoltre, la definizione dei meccanismi per incentivare i certificati verdi potrà favorire la realizzazione degli impianti necessari a raggiungere gli obiettivi previsti e la riduzione graduale dei costi degli interventi. Il futuro dell’eolico sarà comunque anche legato al processo di riassetto del settore elettrico e, quindi, al recepimento della direttiva europea 96/92/CE, concernente norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica, che il Governo sta attuando. Infine, il contributo dell’energia eolica oggi riguarda un solo prodotto, il kWh elettrico; tuttavia per sfruttare appieno le potenzialità di questa fonte rinnovabile, bisognerà pensare allo sviluppo di altre applicazioni energetiche: dal calore alla produzione di idrogeno, alla dissalazione dell’acqua di mare.