Tecnologia e dati per città sempre più smart e vivibili. Questo il nucleo centrale del convegno “Turn on the Future: la trasformazione delle città dalle reti infrastrutturali all’intelligenza artificiale“, promosso da City Green Light per discutere del futuro delle smart city e del ruolo dell’intelligenza artificiale nella trasformazione delle città.
Se l’urbanizzazione accelerata ha posto le città di fronte a sfide cruciali in termini di sostenibilità – dal traffico all’inquinamento dell’aria fino a una gestione ottimizzata delle risorse -, dall’altro l’avanzamento tecnologico ha introdotto nuovi strumenti per migliorare la qualità di vita dei cittadini e l’uso efficiente delle risorse. In questo contesto, l’approccio delle smart city, basato cioè sull’uso di tecnologia e dati per migliorare la gestione delle risorse e dei servizi pubblici, rappresenta un’opportunità da cogliere per guidare lo sviluppo urbano sostenibile.
“Secondo le Nazioni Unite, – ha dichiarato Arturo D’Atri, Business Development Director di City Green Light – il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane entro il 2050. Questa rapida urbanizzazione ci pone di fronte a una serie di sfide senza precedenti, tra cui la congestione del traffico, l’inquinamento atmosferico e la gestione delle risorse. Le Smart City emergono come una soluzione imprescindibile per affrontare queste problematiche. L’infrastruttura IoT e l’intelligenza artificiale rappresentano risorse importanti per permettere di effettuare una pianificazione urbana consapevole e che porti ulteriore efficienza energetica e risparmi di CO2 emesse in atmosfera. Sarà fondamentale riuscire a investire bene le risorse messe a disposizione dal PNRR sulla digitalizzazione e assumere e formare professionisti con forti competenze informatiche. Sicuramente una stretta collaborazione tra Stato, enti locali, imprese, università, associazioni e singoli individui aiuterà a fare in modo che questo processo finisca di chiamarsi transizione”.
Durante il convegno sono state esaminate le potenzialità dell’IA nell’ottimizzazione della progettazione urbana, della pianificazione del traffico, dell’aumento della sicurezza pubblica e dell’anticipazione delle esigenze dei cittadini. L’apprendimento automatico e l’analisi dei dati sono stati presentati come strumenti chiave per rendere le città più efficienti ed efficaci.
“In un mondo in cui termini come Smart City e AI stanno diventando parte del nostro lessico quotidiano, – ha affermato Barbara Caputo, Docente di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino – possiamo sempre più toccare con mano quanto lo spettro di creatività digitale dei Comuni sia molto ampio. La ricerca sull’intelligenza artificiale per lo sviluppo dei territori deve partire dalla domanda, non calare dall’alto un modello. E può partire da alcune iniziative verticali molto specifiche, che abbiano un impatto chiaro e concreto, e, quindi, che consentano di comprenderne il valore. Eventi come l’Assemblea Nazionale Anci rappresentano un’occasione unica per condividere in questo senso best practices per proseguire lungo la strada della ricerca applicata”.
Augusto Reggiani, Gabinetto del Ministro delle Imprese e del Made In Italy ha spiegato: “Anche nelle future smart city, l’Intelligenza artificiale, il nostro nuovo collega di lavoro virtuale, potrà aumentare di molto le capacità del singolo, a patto di avviare un diffuso piano di aggiornamento delle competenze, in tutti i campi. Molte professioni sono destinate a scomparire, ma altrettante ancora sconosciute, stanno nascendo”.
Altro aspetto cruciale delle smart city è il coinvolgimento dei cittadini. La trasversalità delle competenze e l’interazione tra i residenti e le tecnologie intelligenti, inclusi l’accesso ai dati e la partecipazione attiva, è stata esaminata come un modo per costruire città più inclusive e collaborative.
“Stiamo entrando nella fase di consolidamento dei percorsi di innovazione urbana, – ha dichiarato Raffaele Gareri, CoFounder e Presidente del Comitato Scientifico di “The Smart City Association Italy” – e le recenti esperienze ci mostrano che la creazione di framework multitematici di innovazione, il governo dei dati, il coinvolgimento delle persone ed il venture building saranno gli elementi chiave per realizzare percorsi in grado di impattare in maniera concreta sullo sviluppo socio economico delle nostre comunità. Sarà fondamentale – ha aggiunto Raffaele Gareri – che la Pubblica Amministrazione voglia giocare il ruolo di orchestratore locale per spingere tutti gli attori ad azioni sinergiche ma anche per proporre un modello sostenibile di sviluppo dei nuovi servizi urbani innovativi in una modalità che garantisca la coesione sociale nei territori”.