“ll tema dell’innovazione è cruciale per le città. Essere smart vuol dire sia avere gli strumenti tecnologici sia la capacità di governare il cambiamento e, quindi, tutte le situazioni che riguardano opportunità e criticità. Trieste è prima in Italia per qualità della vita, un primato che ci investe di responsabilità. Un risultato che si fonda sulla capacità collettiva di cogliere le possibilità in tutti i settori. In questo quadro l’innovazione e il raccordo sempre più stretto tra ricerca e applicazione tecnologia rappresentano elementi sempre più significativi per lo sviluppo economico e sociale della città. Oggi è stata una occasione importante per fare il punto su queste tematiche e mettere al centro Trieste come capitale delle smart city”. Lo ha detto Serena Tonel, Vicesindaco con deleghe alle Politiche Economiche del Comune di Trieste durante l’incontro “Trieste smart city al centro dell’Europa”, iniziativa organizzata nell’ambito di ‘Le città possibili ‘, ciclo di dibattiti promosso da Fondazione Italia Digitale in collaborazione con Municipia SpA – Gruppo Engineering.
“Grazie alla tecnologia e alle piattaforme digitali le città di ogni dimensione possono migliorare la qualità della vita e del lavoro dei cittadini, garantendo servizi pubblici più efficienti, a cominciare dalla mobilità e dai trasporti, dal welfare, turismo e gestione dei rifiuti. In questo contesto, il partenariato pubblico-privato è lo strumento essenziale per raggiungere questo miglioramento, mettendo a disposizione delle amministrazioni pubbliche ricerca e soprattutto competenze per sfruttare al meglio le nuove tecnologie. Una strada da percorrere per una innovazione concreta al servizio di persone e territori”, ha aggiunto Stefano De Capitani, presidente di Municipia SpA-Gruppo Engineering.
Francesco Nicodemo, portavoce Fondazione Italia Digitale: “Le città sono il luogo in cui la trasformazione digitale ha l’impatto maggiore. Con questo progetto raccontiamo i temi dell’innovazione legata alla rigenerazione urbana e ai servizi pubblici vicino direttamente nelle città, vicino alle persone. Il motto della Fondazione è, infatti, ‘Digitale popolare’, perché crediamo debba essere accessibile e comprensibile a tutti”.