Il registro contiene informazioni sulle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo rilasciate da complessi industriali in tutta Europa. Riporta inoltre i dati annuali relativi a 91 sostanze e ad oltre 24.000 complessi operanti in 65 attività economiche. Vi si trovano anche altre informazioni, come la quantità e il tipo di rifiuti trasferiti negli impianti preposti al loro trattamento, sia all’interno sia al di fuori di ciascun Paese.
Per riuscire a ottenere la partecipazione pubblica, uno degli obiettivi della convenzione di Århus, occorre innanzitutto che i cittadini sappiano cosa succede all’ambiente che li circonda e qual è la posta in gioco. Questo nuovo registro costituisce un importante passo avanti in tal senso, in quanto mette a portata di mano un maggior numero di informazioni sull’ambiente. Chiunque può ora vedere quanto inquinamento è prodotto nell’aria e nell’acqua dagli impianti della propria zona o regione.
Le informazioni del registro, che riguardano le sostanze inquinanti rilasciate nell’aria, nell’acqua e nel suolo dai singoli impianti nel 2007, coprono il 30 % delle emissioni totali di ossidi di azoto (NOx), ovvero la maggior parte delle emissioni provenienti da tutte le fonti tranne i mezzi di trasporto, e il 76% delle emissioni totali di ossidi di zolfo (SOx) rilasciate nell’aria nei 27 Paesi dell’Ue e in Norvegia. Il registro informa anche sulla quantità di acque reflue e rifiuti trasferiti, compresi i trasferimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi, e fornisce i primi dati sulle sostanze inquinanti rilasciate nell’acqua da fonti diffuse, come le perdite di azoto e fosforo in agricoltura.
Il sito web ha un potente motore di ricerca che consente ai visitatori di impostarlo in base a uno o più criteri e di avvalersi di una carta geografica.
Spesso pochi impianti contribuiscono in ampia misura al totale delle sostanze inquinanti emesse in Europa: è il caso di cinque grandi impianti di combustione, che insieme sono stati responsabili di oltre il 20% degli ossidi di zolfo emessi nell’aria nel 2007 e indicati nel registro E-Prtr. Gli ossidi di zolfo concorrono sia all’acidificazione dell’ambiente sia alla formazione di particolato nocivo; oltre 54 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati trasferiti da complessi industriali presenti nel registro. La maggior parte dei rifiuti sono raccolti e smaltiti all’interno del Paese che li ha prodotti e solo una piccola porzione (circa il 6%) è trasferita oltre frontiera.
A partire dal 2010 i dati contenuti nel registro saranno aggiornati ogni anno in aprile. Oltre ai dati dei 27 Stati membri dell’Unione europea, vi figurano quelli dell’Islanda, del Liechtenstein e della Norvegia.
Il precedente registro europeo sulle sostanze inquinanti (Eper) investiva 50 sostanze rilasciate nell’aria e nell’acqua da 12.000 complessi industriali operanti in 56 attività economiche in 26 Paesi (Ue-25 e Norvegia). I Paesi erano tenuti ad alimentare l’Eper solo ogni tre anni e i dati in esso contenuti si riferivano unicamente a due anni, il 2001 e il 2004.
E-Prtr: prtr.ec.europa.eu