La Corte Suprema federale della provincia settentrionale di Jujuy, in Argentina, ha emesso un verdetto che si oppone al progetto di una compagnia straniera di cercare uranio in una miniera a cielo aperto a Quebrada de Humahuaca, regione montuosa e desertica al confine con la Bolivia, dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 2003. La decisione della Corte, emessa in febbraio, ma resa nota alle parti interessate solo di recente, favorisce l’azione legale della protezione presentata da abitanti e ambientalisti della città di Tilcara, nelle vicinanze di Quebrada de Humahuaca.
La sentenza di Jujuy ha obbligato l’azienda mineraria ‘Uranios del Sur’ sussidiaria della ‘Uranio AG’, con sede in Svizzera e a capitali canadesi, a fornire le prove che la sua attività non danneggerà l’ambiente, invece di attenderne le conseguenze: sulla base della ‘Ley general del Ambiente’ del 2002, la corte ha disposto che “quando esiste pericolo di danno grave e irreversibile, si deve agire a protezione della natura e non è necessario attendere che si produca il danno”. La delibera costituisce un precedente per l’attività mineraria su vasta scala in Argentina, in costante espansione, ostacolata in alcuni casi dalla protesta delle popolazioni locali.
“La sentenza, introducendo il diritto ambientale nell’attività mineraria, cambia il paradigma giuridico, il Superiore tribunale federale è del tutto innovatore e pioniere” ha detto al quotidiano Pagina 12 l’avvocato Alicia Chabale, patrocinante dei residenti di Tilcara, “ci sono molte cause intentate nelle province argentine contro l’influenza negativa dello sfruttamento minerario, ma i tribunali rinviano sempre al codice che regola l’attività mineraria senza considerare il diritto in materia ambientale”.
Nel 2008, la popolazione della regione aveva presentato ricorso contro la realizzazione delle miniere prevista in alcuni territori di comunità indigene, che era stato tuttavia respinto dai giudici in prima e seconda istanza. La corte ha anche avvertito che il titolo di Patrimonio dell’Umanità “può essere revocato” e che se ciò avvenisse “sarebbe sicuramente un danno per le infrastrutture turistiche” a Quebrada de Humahuaca, una profonda e stretta gola tra le vette delle Ande.
Patrimonio dell’Umanità – Unesco: whc.unesco.org