Energia Plus

Il rapporto energia e ambiente 2006 secondo EneaERT

Sono già sensibili alcuni effetti dei cambiamenti climatici e, nei prossimi anni, la domanda energetica non potrà essere soddisfatta dalle tecnologie tradizionali senza aumentare fortemente la pressione sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. In una prospettiva di crescita sostenibile sarà sempre più decisiva la capacità di un Paese di ricorrere a tecnologie in grado di soddisfare la domanda riducendo al minimo tali pressioni.

Enea, attraverso le esperienze maturate e i risultati conseguiti nell’ambito di progetti di ricerca, analizza i cambiamenti in atto, in particolare nel Mediterraneo e in Italia, mettendo in evidenza gli impatti registrati, le tendenze attuali e gli scenari futuri.

L’analisi dei processi in atto e la valutazione degli effetti economici, consentono di identificare gli interventi necessari per salvaguardare il nostro territorio attraverso politiche e strategie di adattamento. Anche un incremento della temperatura di 2 °C – l’ipotesi più restrittiva indicata dall’UE come soglia entro cui limitare il riscaldamento globale – porterebbe infatti gravi danni al nostro sistema ambientale ed è quindi necessario approfondire tali analisi fino alla valutazione degli interventi da mettere in atto e dei relativi costi.

Per affrontare l’altro aspetto della sfida del clima, cioè la mitigazione delle cause del riscaldamento globale, giocano un ruolo centrale le tecnologie e la loro introduzione nel sistema energetico.

Per una valutazione delle prospettive di evoluzione del sistema energetico nazionale e, in particolare, delle emissioni serra, l’Enea ha realizzato analisi di scenario, in cui l’evoluzione tendenziale del sistema è stata confrontata con quella risultante da scenari di intervento, costruiti per esplorare la realizzabilità e l’efficacia di alcune misure volte a garantire la sicurezza energetica del Paese e la sua competitività economica, nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente.

Gli obiettivi principali degli interventi riguardano:
– un massiccio ricorso all’efficienza energetica negli usi finali, con un diffuso impiego di tecnologie a basso consumo nel civile, nell’industria e nei trasporti;
– un’incisiva promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e per gli usi termici nel settore civile e per il ricorso a biocarburanti nel settore dei trasporti;
– nel lungo periodo (dopo il 2020) la diversificazione del mix di combustibili per la generazione termoelettrica, anche mediante un maggiore ricorso al carbone, reso ambientalmente sostenibile con l’impiego delle tecnologie per il sequestro e il confinamento della CO2.

Gli scenari che si sono aperti con le decisioni dell’UE del 9 marzo scorso indicano una prospettiva nella quale gli investimenti nella ricerca energetica dovranno essere sempre più consistenti. Occorre muoversi in questa direzione anche nel nostro Paese. In questa prospettiva la sfida dei cambiamenti climatici e dell’energia può divenire infatti una opportunità di sviluppo per il sistema industriale.

Una opportunità in cui giocherà un ruolo determinante la capacità di assumere decisioni importanti per orientare in questa direzione gli investimenti pubblici e privati.