Venerdì 25 ottobre è il giorno di Climathon, l’hackathon mondiale sui cambiamenti climatici che, come ogni anno, si svolgerà per 24 ore consecutive. L’iniziativa è promossa da EIT Climate-KIC, la community europea di aziende, enti locali, istituti di ricerca, università e associazioni che promuove l’innovazione tecnologica e di processo contro il clima che cambia. Giunto alla sua quinta edizione, Climathon annovera ben 13 città italiane, che hanno lanciato sfide coraggiose e ambiziose ai cittadini. Sul tema della mobilità e delle sue declinazioni (soft, sostenibile, integrata) in pole position c’è Milano che, grazie alla Fondazione Cariplo, al Comune di Milano e all’AMAT, è alla ricerca di soluzioni innovative per trasformarsi in una walkable city. Ricco il montepremi per chi salirà sul podio: 60mila euro totali, suddivisi in tre percorsi di empowerment imprenditoriali del valore di 20mila euro l’uno nell’incubatore Cariplo Factory. Anche Venezia, grazie al CMCC e all’Università Internazionale, punta a migliorare il trasporto di cose e persone nel fragile ecosistema lagunare. C’è anche Torino tra le grandi città e veterana del Climathon che lancia la sfida per una “città circolare” puntando sull’innovazione nei settori industriali come food, automotive, elettronica, tessile, imballaggi e plastiche.
“Anche quest’anno l’Italia si dimostra particolarmente attenta al coinvolgimento di città e cittadini sul tema dei cambiamenti climatici.” Così Angelica Monaco direttore di Climate-KIC in Italia. “La sfida nella sfida è proprio quella degli enti locali che ascoltano le idee di cittadini, city users e giovani generazioni per poi eventualmente progettare insieme come realizzarle. Le grandi metropoli come Milano oppure i piccoli centri come Gaiba sono tutti chiamati a sperimentare e innovare dal basso processi decisionali, strumenti operativi, tecnologie all’avanguardia. Dal grande tema dell’economia circolare, nel quale si cimenta Torino che l’anno scorso ha ospitato il Main Stage del Climathon, fino al turismo nell’ecosistema alpino con Courmayeur; dalla tutela della laguna di Venezia fino allo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici di cui si occuperanno Cava de’ Tirreni e Rovereto: questa edizione di Climathon sembra rispondere in modo ancora più incisivo alla richiesta dell’opinione pubblica di soluzioni concrete per l’adattamento e la mitigazione.”
E proprio sul futuro a zero impatto del turismo si interrogano località diverse. Courmayeur punta alla definizione del giusto equilibro tra il sistema montano alpino e l’economia locale, considerando il possibile aumento della temperatura e l’impatto non sempre positivo dei flussi di viaggiatori; Matera, Capitale europea della Cultura 2019, è alle prese con scarse infrastrutture turistiche e logistiche.
Rovereto e Cava de’ Tirreni virano sul tecnologico e portano all’attenzione dei cittadini il problema dello smaltimento e del recupero dei RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici, anche grazie al progetto InnoWEEE finanziato da EIT Climate-KIC e realizzato da Dedagroup, Fondazione Bruno Kessler, ENEA, Better Points, Ecodom, Green Idea Technologies ed AESS. A Gaiba, piccola cittadina della provincia di Rovigo adagiata nella Valle del Po, il Sindaco Nicola Zanca invita i cittadini a partecipare al Climathon per capire come utilizzare gli alberi per mitigare l’effetto di eventi climatici estremi. Si occupa di eventi estremi anche Carpi che declina il tema della resilienza dal punto di vista dell’efficienza energetica e dell’educazione ambientale. In Sardegna, sia Sassari che Cagliari cercano soluzioni per preservare il territorio e la biodiversità soprattutto nelle Zone Umide. Mantova lancia una delle sfide più intense: come stimolare i cittadini ad assumere comportamenti virtuosi in grado di combattere i cambiamenti climatici? Mentre in Sicilia Palermo mette sotto i riflettori l’inquinamento e le emissioni di CO2 nel tentativo di trasformare la città in un sink biosferico.