Con l’accelerazione dei cambiamenti climatici, IBM sta spronando la comunità scientifica di tutto il mondo mettendo a disposizione una considerevole quantità di risorse informatiche, dati meteorologici e servizi su cloud per aiutare i ricercatori a esaminare gli effetti di tali cambiamenti e a ricercare delle strategie per attenuarne le implicazioni. IBM si impegna a mettere a disposizione l’equivalente di 200 milioni di dollari per un massimo di cinque progetti sul clima che siano caratterizzati da un impatto potenziale importante. I risultati degli esperimenti saranno resi di pubblico dominio.
IBM sta invitando i membri della comunità scientifica globale a proporre dei progetti di ricerca che possano sfruttare il World Community Grid di IBM Citizenship, che fornisce gratuitamente ai ricercatori un’enorme quantità di potenza di calcolo per condurre indagini su larga scala nel settore ambientale e sanitario. Questa risorsa è alimentata dai milioni di dispositivi di oltre 730.000 volontari a livello internazionale che si registrano per supportare la ricerca scientifica. I volontari del World Community Grid scaricano un’app sui loro computer e dispositivi Android; quando questi non sono utilizzati per altri scopi, sono così in grado di eseguire in automatico esperimenti virtuali, partecipando e accelerando notevolmente la ricerca scientifica.
I ricercatori, che invieranno proposte per i loro esperimenti legati al clima, possono anche presentare richiesta per ricevere gratuitamente risorse IBM di cloud storage, così da poter lavorare sui loro dati in modo sicuro, efficiente e conveniente. Possono presentare anche richiesta per ricevere libero accesso a dati metereologici storici, correnti e alle previsioni forniti da The Weather Company, an IBM Business.
Le risorse donate da IBM sono in grado di sostenere numerose potenziali aree di ricerca, che possono comprendere: misurazione dell’impatto su bacini idrografici e risorse di acqua dolce, tracciatura e previsione degli andamenti migratori dell’uomo o degli animali basati sulle mutevoli condizioni climatiche, analisi delle condizioni atmosferiche che influiscono sull’inquinamento o sugli sforzi di bonifica, analisi e miglioramento della resilienza del bestiame o delle colture, raccolti in regioni caratterizzate da climi estremi e molto altro.
Il World Community Grid di IBM si è già occupato di numerosi progetti ambientali guidati dagli scienziati di tutto il mondo. Ad esempio, l’Università di Harvard ha individuato 36.000 composti a base di carbonio che hanno prestazioni potenzialmente doppie a livello di efficienza rispetto alla maggior parte delle celle solari organiche attualmente in produzione.
“Il World Community Grid ci ha consentito di trovare nuove opportunità per le celle solari in un arco di tempo decisivo per l’umanità, vale a dire in alcuni anni invece che in decenni”, spiega il dott. Alán Aspuru-Guzik, Professore di chimica e biochimica dell’Università di Harvard. “Normalmente, i chimici che tentano di occuparsi di questo argomento studiano dalle 10 alle 20 molecole alla volta. Il World Community Grid ci ha consentito di vagliare circa 25.000 molecole al giorno. Abbiamo dovuto iniziare a pensare in termini di milioni di molecole e a formulare nuove idee su larga scala”.
Il World Community Grid si è occupato di altre iniziative ambientali, tra cui un progetto promosso dall’Università Tsinghua in Cina, che ha scoperto un fenomeno che potrebbe portare a una filtrazione più efficiente delle acque mediante l’utilizzo di nanotecnologie. Gli scienziati lo hanno anche utilizzato per capire meglio la resilienza delle colture in climi estremi, così come per definire un modello d’impatto delle pratiche di gestione delle risorse idriche su bacini idrografici sensibili.
IBM ha una lunga tradizione in ambito ambientale. Proprio la scorsa settimana, IBM ha annunciato di aver raggiunto con quattro anni in anticipo rispetto al previsto due importanti obiettivi nel suo continuo sforzo di contribuire a combattere i cambiamenti climatici. All’inizio del mese, IBM ha anche riaffermato il suo sostegno all’Accordo sul clima di Parigi e ha sottoscritto #WeAreStillIn per esprimere il suo impegno nel continuare a guidare la lotta globale contro i cambiamenti climatici.
“La ricerca computazionale è uno strumento efficace per far progredire la ricerca sui cambiamenti climatici e sulle relative sfide per l’ambiente”, afferma Jennifer Ryan Crozier, Vicepresidente di IBM Corporate Citizenship e Presidente di IBM International Foundation. “IBM è orgogliosa di contribuire al lavoro degli scienziati per combattere i cambiamenti climatici, facendo in modo che essi abbiano libero accesso a massicce risorse informatiche in cloud e ai dati metereologici”.
IBM selezionerà un massimo di cinque progetti ai quali darà il suo sostegno. Le proposte saranno valutate in base a meriti scientifici, potenzialità di contribuire a rendere la comunità globale maggiormente consapevole delle difficoltà climatiche e ambientali o di sviluppare strategie efficaci atte a ridurre tali difficoltà, e alla capacità del team di ricerca di gestire un progetto duraturo. Le risorse fornite ammontano fino a 40 milioni di dollari a progetto, per un totale di circa 200 milioni di dollari. La prima scadenza è fissata per il 15 settembre 2017. Sono invitati a partecipare gli scienziati di tutto il mondo. Nell’autunno 2017 saranno annunciati i cinque team di ricerca vincenti.