L’idrazina è utilizzata come agente rigonfiante di materie plastiche espanse e come intermedio per la fabbricazione dell’azoidrato di sodio N3Na, la sostanza contenuta negli airbag delle automobili che, in caso di urti, si decompone rapidamente generando una grande massa di gas; questi fanno rigonfiare il sacco dell’airbag e impediscono che il viaggiatore urti contro il volante o il parabrezza. L’idrazina, direttamente o con i suoi derivati, si comporta come catalizzatore per polimerizzazioni, è usata come inibitore della corrosione e ha trovato impiego nell’estrazione del plutonio dal combustibile nucleare irraggiato.
Una società italiana con sede a Lavoria (Pisa) ha proposto l’impiego nelle celle a combustibile dell’idrazina che ha molti vantaggi rispetto agli attuali carburanti e non richiede come catalizzatore il costoso platino.
Alcuni derivati dell’idrazina hanno avuto e hanno importanti usi farmaceutici come l’idrazina dell’acido isonicotinico, uno dei primi agenti antitubercolari. La produzione mondiale di idrazina è di circa 250 milioni di chilogrammi all’anno.
Di recente l’idrazina ha riscosso qualche attenzione da parte dei grandi mezzi di comunicazione quando è stato annunciato che gli Stati Uniti avrebbero abbattuto nel cielo un loro satellite spia, uscito dalla normale orbita, proprio per evitare che il carico di idrazina di bordo finisse nel mare o sulla terra. L’evento ha avuto luogo con successo: il 21 febbraio 2008 il satellite US-193, mentre viaggiava a 20 km di altezza e 30.000 km all’ora, è stato fatto esplodere da un missile a tre stadi SM3 lanciato da un incrociatore nel Pacifico. Il satellite distrutto aveva a bordo alcune centinaia di chilogrammi di idrazina che è usata, appunto, nei satelliti artificiali per correggere errori di rotta.
L’idrazina in presenza di un catalizzatore di indio si decompone in pochi millisecondi sviluppando un’altissima temperatura (800 gradi) e una gran massa di azoto e idrogeno, gas che generano una spinta al veicolo, l’idrazina come propellente era già stata usata dai nazisti per il loro primo aereo a razzo, nel 1945.