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Fotovoltaico firmato Helios all’Istituto Nazionale di VulcanologiaERT

In un mercato, quello fovotoltaico, in piena crescita, Helios Technology si afferma infatti come storico e principale produttore italiano non solo di celle e moduli fotovoltaici ma anche di componenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia solare, in grado di alimentare utenze elettriche pubbliche e private.

È così che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, operante nel settore delle ricerche geofisiche, sismologiche e vulcanologiche, ha installato, all’interno di un progetto denominato CESIS, 44 impianti fotovoltaici realizzati con moduli e componenti Helios Technology per l’alimentaziione di apparecchiature di rilevazione sismica posizionate in luoghi anche estremamente isolati. A titolo di esempio, una singola stazione di rilevamento in Italia è in grado di acquisire onde sismiche che vengono prodotte da terremoti con epicentro anche a 20.000 km di distanza. Come afferma Luciano Mondiali, responsabile del Settore Infrastrutture Sismologiche del Centro Nazionale Terremoti dell’INGV, che ha seguito il progetto: «…se c’è un terremoto in Alaska, la nostra Rete Sismica Nazionale Centralizzata ne acquisisce i dati».

Nel dettaglio ogni singolo impianto, da 560 Wp, si compone di un sistema isolato che serve a produrre l’energia elettrica necessaria per alimentare un’apparecchiatura composta da due sensori che acquisiscono i dati i quali, opportunamente digitalizzati e filtrati, sono trasmessi 24 ore su 24 attraverso una parabola da 180 cm alla sala operativa dell’INGV di Roma.

Il sistema, che alimenta la stazione di rilevamento, è costituito da quattro moduli fotovoltaici H1540 di Helios Technology da 140 Wp, un regolatore di carica e sei batterie pb-gel da 6 V – 210 A collegate in tre stringhe in parallelo da due batterie in serie ciascuna per un totale di 630 A.

L’installazione dell’impianto è stata realizzata direttamente da una squadra di tecnici dell’INGV.
Considerato uno dei maggiori enti di ricerca italiano e uno tra i migliori al mondo per la geofisica, l’INGV è formato da nove sezioni e un centro nazionale localizzati in sette sedi di ricerca principali in Italia. La rete sismica nazionale centralizzata è costitutita da circa 270 stazioni sparse su tutto il territorio nazionale, dislocate in postazioni anche molto remote dove l’allacciamento alla rete elettrica nazionale sarebbe, se non impossibile, comunque esageratamente costoso.