Sono questi i numeri di Ifib, il Forum italiano sulle biotecnologie industriali e la bioeconomia, che si è svolto in questi giorni a Milano. Organizzato da Assobiotec, l’Associazione per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria e Italian Biocatalysis Center, Ifib è il primo evento italiano dedicato interamente alla bioeconomia, dove relatori di alto livello si confrontano sulle politiche da implementare per far sì che l’Italia possa favorire una crescita economica sostenibile rispondendo, grazie alle biotecnologie industriali, a tutte le sfide che pone il nuovo millennio: superamento della dipendenza dal petrolio e dalle altre fonti energetiche fossili, aumento della popolazione mondiale e cambiamenti climatici. Il forum è articolato in sessioni dedicate alla Chimica-farmaceutica, alla Biocatalisi, all’Ambiente, all’Agro-alimentare e all’Energia.
Al dibattito sono intervenuti tra gli altri, in una tavola rotonda, Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, Guido Ghisolfi, presidente e amministratore delegato di Chemtex Italia, Manfred Kircher, presidente del CdA del Cluster tedesco delle biotecnologie industriali (Clib2021), Franco Guarino, Country Manager Italia e Sud Europa di Veolia Environnement, Lucia Gardossi, docente di Chimica organica all’Università di Trieste, e Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec.
“La bioeconomia – ha commentato Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec – è un settore su cui anche l’Italia deve puntare con forza, come stanno facendo gli altri Paesi europei, la Russia, gli Stati Uniti, ma anche molti Paesi asiatici e sudamericani, se davvero si vuole conciliare la crescita economica del Paese e la creazione di nuovi posti di lavoro con la sostenibilità ambientale. Per raggiungere l’obiettivo serve però una strategia concreta per lo sviluppo della bioeconomia, che ci auguriamo il Governo voglia presto varare perché il Paese possa partecipare da protagonista a questa nuova rivoluzione industriale”.
“Il riscontro positivo della prima edizione di Ifib e le conferme avute da questa seconda edizione – ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria, Azienda Speciale Cciaa Milano – dimostrano come in Italia nel settore della bioeconomia ad una ricerca di eccellenza si associa una realtà industriale dinamica e competitiva. La nostra partecipazione all’organizzazione dell’evento – prosegue Spada – testimonia l’impegno di Innovhub SSI e del sistema camerale milanese nel suo complesso volto a favorire l’avvio di processi innovativi attraverso l’offerta di servizi di eccellenza”.
“La partecipazione a questa seconda edizione di Ifib – sostiene Giovanna Speranza, docente di Chimica organica all’Università di Milano e componente del Comitato scientifico – va al di là delle più ottimistiche previsioni. È il segno di un interesse crescente verso la bioeconomia in Italia e di una grande vitalità della nostra ricerca, che non ha nulla da invidiare al resto del mondo. C’è un’esigenza sempre maggiore di fare rete, di condividere le proprie conoscenze e di metterle al servizio dell’industria per contribuire alla crescita economica del nostro paese. Questo è un aspetto che ci auguriamo anche il Miur voglia sostenere concretamente”.