Tecnologie di depurazione innovative per le acque di scarico con lo sfruttamento della componente organica attraverso il metabolismo batterico per la produzione di biogas; processi e tecnologie per il recupero e il riutilizzo di nutrienti; sviluppo di schemi di processi depurativi a maggiore efficienza energetica. Sono alcune delle tecnologie per la protezione e la gestione sostenibile delle acque che l’Enea presenterà a Expo 2015.
Si tratta di soluzioni tecnologiche che possono essere adottate dalle imprese, con particolare riferimento al settore alimentare, caratterizzate da un utilizzo intensivo della risorsa idrica in fase di produzione e trasformazione industriale e dalla necessità di far fronte a normative che impongono limiti stringenti allo scarico. In particolare l’Enea punta sulle Microbial Fuel Celles, sistemi che grazie all’energia elettrica prodotta dai batteri, consentono di alimentare piccoli apparati elettrici e che potrebbero essere utilizzate in futuro anche per ridurre i consumi energetici degli impianti di depurazione delle acque.
L’Enea inoltre è impegnato nello studio di soluzioni tecnologiche in grado di recuperare nutrienti presenti nelle acque e particolarmente inquinanti se rilasciati nell’ambiente, come i composti dell’azoto e del fosforo, per trasformarli in fertilizzanti da utilizzare in agricoltura.
“Le tecnologie sviluppate dall’Enea consentono di limitare l’impatto ambientale delle lavorazioni senza abbassare lo standard qualitativo del prodotto, con ricadute positive anche sul piano della gestione territoriale delle risorse idriche”, spiega Roberto Farina, responsabile del Laboratorio Protezione e Gestione della Risorsa Idrica dell’Enea impegnato, insieme al suo gruppo di ricerca, rispetto all’intero “ciclo delle acque”: all’approvvigionamento idro-potabile, alla salvaguardia della qualità, alla gestione sostenibile della risorsa idrica, fino al riutilizzo e riciclo delle acque reflue. “Oggi l’innovazione tecnologica consente di riutilizzare le acque di processo, o rimuovendo gli inquinanti e, allo stesso tempo, recuperando acque altrimenti destinate allo scarico e le materie prime presenti in esse”.