Prima dell’arrivo del Covid-19, ero abituato a viaggiare 42 settimane all’anno. Negli ultimi sei mesi non sono andato oltre il negozio di alimentari del mio quartiere. Eppure, allo stesso tempo, ho avuto un posto in prima fila in una crisi globale che sta cambiando il corso di un’intera generazione, e che sta avendo ricadute significative sulle imprese di ogni settore, in ogni Paese.
La pandemia ha costretto molte aziende a ripensare a come misurare successo e risultati. Nel periodo pre-Covid, la maggior parte delle imprese era concentrato soprattutto sulla gestione della redditività e della crescita. Quello che questa crisi ha rivelato è l’importanza della flessibilità, della resilienza e della sostenibilità nel suo senso più ampio.
Mentre le aziende si adattano alle dinamiche di mercato di quella che molti definiscono la “nuova normalità”, è anche tempo per loro di considerare il futuro che le attende in uno scenario che si sta delineando molto diverso da quello in cui viviamo oggi: un futuro che sarà la nostra “prossima normalità”.
Conosciamo tutti le enormi sfide legate al cambiamento climatico. Secondo le Nazioni Unite, siamo entrati nel “decennio dell’azione”. Una finestra di otto-dieci anni in cui, come individui e organizzazioni, possiamo ancora apportare i cambiamenti necessari per mitigare gli effetti negativi sul cambiamento climatico. La sostenibilità, tuttavia, va oltre le questioni ambientali. Ha a che fare anche con la creazione di luoghi sani e sicuri in cui vivere, la riduzione delle disuguaglianze e la garanzia di un’educazione accessibile a tutti, come definito dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS/SDGs) delle Nazioni Unite.
Oggi per molte aziende, questo concetto esteso di sostenibilità ha assunto un significato più profondo. Già prima della pandemia, le imprese venivano incoraggiate a misurare la sostenibilità e il successo aziendale, in modo da collegare i classici tre ambiti: impatto economico, sociale e ambientale.
Le conversazioni che sto avendo con molti business leader della nostra regione si concentrano su come le imprese possono superare l’incertezza sviluppando maggior resilienza e modelli veramente sostenibili adatti per ripartire nell’economia post-pandemia. L’emergenza Covid-19 ha non solo accelerato in modo significativo il percorso di molte aziende verso la sostenibilità, ma le ha anche portate a comprendere i vantaggi che potrebbero ottenere. E in futuro saranno indubbiamente le imprese sostenibili ad attrarre maggiori finanziamenti, migliorare il business e conquistare l’attenzione dei consumatori.
In che modo le organizzazioni possono realizzare nuovi vantaggi in termini di sostenibilità? Ho creduto a lungo, e ne ho molto discusso con clienti e partner, nel ruolo fondamentale che la tecnologia ricopre per le aziende nell’aiutarle a raggiungere i propri obiettivi e creare un valore che rimane nel tempo. E l’unico modo per ottenerlo è semplificare i processi aziendali sfruttando le tecnologie emergenti per creare una piattaforma operativa e gestionale integrata e basata sui dati. Le aziende che raggiungono questo livello di semplificazione diventano vere imprese intelligenti.
Durante i momenti più difficili dei numerosi lockdown che ognuno di noi ha vissuto, abbiamo visto case automobilistiche iniziare a produrre respiratori, aziende vinicole realizzare disinfettanti per le mani di alta qualità e produttori di filati convertire i loro impianti per confezionare dispositivi di protezione individuale. Certamente non era il loro core business. Ma hanno capito che era in linea con il loro purpose, hanno compreso le aspettative dei loro clienti e come potevano agire per aiutare chi ne aveva bisogno. Sono stati in grado di reinventarsi per adattarsi alle condizioni di mercato ed esplorare nuovi modelli di business, scalando verso l’alto o il basso a seconda delle esigenze, rimanendo al contempo concentrati sui propri clienti e dipendenti.
Nel bel mezzo della pandemia, abbiamo visto Al Dahra, azienda agroalimentare degli Emirati Arabi Uniti, centralizzare i suoi processi di approvvigionamento per garantire forniture e consegne in tempi più rapidi, e individuare nuovi fornitori per soddisfare l’aumento della domanda. Abbiamo visto il leader italiano dell’ingegneria industriale De Nora implementare da remoto in pieno lockdown il nuovo sistema gestionale nella sua consociata statunitense. E ancora, il Ministero della Sanità del Marocco ha allestito una SAP Digital Boardroom in due sole settimane per fornire il monitoraggio e il tracciamento in tempo reale del contagio da Covid-19.
Queste aziende non sono state fortunate né si sono trovate nel posto giusto al momento giusto. Sono state capaci di prendere decisioni basate su dati contestuali e in tempo reale riguardo alle loro operation e di combinarle con le richieste e le esperienze dei clienti e dei dipendenti per raggiungere grandi risultati. Ciò che questa pandemia sta dimostrando è che le imprese intelligenti sono, per definizione, sostenibili e resilienti. Questa resilienza permette loro di affrontare le sfide in modo olistico, pur continuando ad avere un impatto positivo all’interno delle loro comunità e più in generale nel mondo. Anche con l’ampliamento della definizione di sostenibilità dell’UNDP, le imprese intelligenti hanno la capacità unica di diventare organizzazioni sostenibili perché sono in grado di prendere decisioni rapide e guidate dai dati lungo l’intera catena del valore.
Realizzare la vera sostenibilità nello scenario post-pandemia significa sapere dove si trovano i clienti e gli stakeholder, di cosa hanno bisogno in questo momento e come servirli al meglio con prodotti e servizi per loro rilevanti. Vuol dire sapere dove si trovano le materie prime ed essere in grado di orientarsi verso nuove fonti di approvvigionamento quando una non è più disponibile. Vuol dire creare un pool di talenti all’interno dell’organizzazione che sappia affrontare situazioni di lockdown improvvise e adottare un nuovo approccio efficace e chiaro ai viaggi quando le limitazioni per gli spostamenti iniziano ad aumentare.
Soprattutto, si tratta di utilizzare la tecnologia per creare resilienza, innovazione e sviluppo. In questo modo, se dovesse arrivare una prossima crisi, la tua azienda non solo sarà meglio preparata a superare la tempesta, ma identificherà e trarrà vantaggio dalle nuove opportunità. Questa è la “prossima normalità” con la quale tutti noi dovremo imparare a convivere.
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