A lanciare l’allarme è ora il Ministro della Transizione Energetica, Roberto Cingolani. Ma l’impennata dei prezzi era già stata segnalata e prevista nello scorso mese di agosto da EnergRed, E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle PMI italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare fotovoltaico, che per le aziende segnalava un +30% con una previsione del +50% entro fine anno.
“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20% ed il prossimo trimestre aumenterà ancora del 40%” segnala il ministro della Transizione Energetica, Roberto Cingolani (Fonte ajcom), confermando le previsioni di EnergRed.
L’MGP ha fatto segnare un PUN per settembre 2021 a 126,88 €/MWh. Da maggio a luglio è stato un rally che è partito da 69,91 €/MWh ed è arrivato a 112,40 €/MWh. “Insomma, una crescita consistente e continua che ha già procurato aumenti del +30% sulle bollette elettriche delle aziende (e del 20% per quelle dei consumatori) ed arriverà quest’anno almeno al +40% per i consumatori e fino al +50% o addirittura +60% per le aziende” commenta Moreno Scarchini, CEO di EnergRed.
Tre fattori concorrono a questa dinamica la cui durata non potrà dipendere, o meglio essere mitigata, da alcuna misura nazionale e tantomeno continentale: il decoupling dei prezzi del gas da quelli del petrolio; la crescita dei prezzi dei certificati della CO2; la crescita della domanda legata all’elettrificazione dei consumi.
“L’unica soluzione per controbattere il fenomeno è nella transizione energetica” spiega Scarchini.
D’altra parte la capacità mondiale di energia rinnovabile è aumentata, raggiungendo il 36,6% del totale. E, soprattutto nel nostro Paese e più particolarmente nel Sud Italia, sono già molte le esperienze che conciliano esigenze green e bisogni sociali. “Nonostante il forte rialzo dei prezzi dell’energia, nel Mezzogiorno quella prodotta da fonte solare ha fatto segnare un valore di 102 euro/MWh, nuovo minimo record di costo per le imprese” mette in evidenza il CEO di EnergRed.
Ma non solo, nel Sud Italia molte sono le leggi regionali che sostengono la costituzione di comunità di ‘prosumer’, produttori-consumatori di energia generata da fonti rinnovabili.
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