Per il secondo anno di fila, cresce in Italia la raccolta differenziata dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Secondo i dati elaborati dal Centro di Coordinamento Raee e presentati oggi in occasione del Forum Raee alla Fiera Ecomondo di Rimini, il 2015 sarà un anno di grande ripresa.
Dopo il + 2,56% registrato nel 2014, i primi nove mesi del 2015 confermano un trend positivo, con una raccolta complessiva di 184.505 tonnellate in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aumenta anche la raccolta pro capite, che si assesta su 3,04 kg di Raee raccolti per abitante (erano 2,82 kg a settembre 2014).
Le regioni del Nord e del Centro continuano ad avere risultati molto buoni mentre Sud e Isole registrano una raccolta pro capite ancora inferiore alla media nazionale. Tuttavia nei primi mesi del 2015 sono state proprio alcune regioni del Sud a incrementate maggiormente la raccolta: Calabria +55%, Sicilia +26%, Sardegna +8%. Risultati che fanno sperare in una ripresa della raccolta anche in queste aree. Unico dato negativo a livello nazionale quello della Basilicata, che registra un -10% rispetto al 2014.
La raccolta dei Raee cresce in maniera diversa a seconda della tipologia alla quale appartengono. Nei primi mesi del 2015, è cresciuto in maniera significativa il Raggruppamento 2 (+16%), che comprende Grandi Elettrodomestici quali lavatrici, forni elettrici, lavastoviglie. Ottima la performance anche di R5 (Sorgenti luminose) che registra un +12% e di R1 (Frigoriferi e Apparecchiature Refrigeranti) che cresce dell’11%. I Piccoli elettrodomestici (cellulari, tablet, frullatori ecc.) raggruppati in R4 incrementano la raccolta del 4% mentre l’unico comparto a diminuire la raccolta è R3 (Tv e Monitor) che registra un -5%, dato comunque in linea con l’andamento di questo settore negli ultimi anni.
Il Centro di Coordinamento Raee ha presentato anche la consuntivazione dei Raee gestiti dagli Impianti di Trattamento per l’anno 2014. Secondo questi dati, lo scorso anno sono state trattate in totale 321.919 tonnellate di Raee.
Gli Impianti di Trattamento risultato così distribuiti: 495 nelle regioni del Nord Ovest, 178 nelle regioni del Nord Est, 147 nelle regioni del Centro, 94 nelle regioni del Sud, e 43 nelle Isole.
Andando a vedere i Raggruppamenti Raee, i dati dichiarati dagli Impianti sono così distribuiti: R1 71.588 ton. trattate, R2 64.722 ton, R3 70.479 ton., R4 41.683 ton. e R5 2.308 ton..
In dati provenienti dagli Impianti di Trattamento, confrontati con quelli forniti dai Sistemi Collettivi consentono di fare ulteriori considerazioni: nelle regioni del Nord Ovest, infatti, il quantitativo di RAEE trattati dagli Impianti risulta maggiore rispetto al quantitativo di RAEE raccolto dai Sistemi Collettivi. Viceversa, nelle Isole il quantitativo di rifiuti elettronici dichiarati dagli Impianti di Trattamento risulta inferiore rispetto a quello dichiarato dai Sistemi Collettivi. In entrambi i casi, emerge con evidenza che i Raee sono sostanzialmente trattati nell’area in cui sono raccolti anche se visti i volumi attesi è certa la presenza di flussi di Raee che sfuggono al sistema di gestione regolato dalla legge e che vanno ad alimentare il traffico illegale dei rifiuti.
“Il dati positivi della raccolta nei primi mesi del 2015 fanno ben sperare in vista dell’innalzamento degli obiettivi di raccolta europei, che comporteranno la necessità di uno sforzo maggiore da parte di tutti gli attori del Sistema dei Raee. – ha dichiarato Fabrizio DʼAmico, Presidente del Centro di Coordinamento Raee – Per prima cosa, sarà necessario da parte di comuni e gestori investire sull’apertura di nuovi Centri di Raccolta là dove non ne esistono, per agevolare il conferimento da parte dei cittadini e dei soggetti della distribuzione. Fondamentale anche l’azione di contrasto alla dispersione e al commercio illegale dei Raee, che emergono ancora una volta guardando ai dati degli Impianti di Trattamento. I Raee sottratti dalla filiera ufficiale di smaltimento sia essa organizzata dai Sistemi Collettivi sia essa con conferimento diretto a impianti realmente adeguati rappresentano un pericolo in quanto, oltre a sfuggire alle statistiche ufficiali, potrebbero subire un trattamento non conforme agli standard di legge, con notevoli danni per l’ambiente e la collettività”.