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n.8 novembre 2012
a basso impatto ambientale, utilizzabile per pro-
durre energia elettrica. Varie sono in questo senso le
forme di recupero energetico conseguenti al trattamento dei
fanghi. Dal processo di essiccamento termico si ottiene un pro-
dotto inerte con ottimo potere calorifico adatto al recupero per
termovalorizzazione. Dal trattamento fanghi possono derivare
varie forme di energia utilizzabile: la digestione anaerobica, ad
esempio, produce biogas. Che può essere bruciato per produr-
re elettricità tramite turbine o può essere usato per la cogene-
razione generando energia elettrica e sfruttando il calore per
riscaldare gli stessi digestori o effettuare il teleriscaldamento.
L’incontro con
Emanuela Giacomotti
,
Biosolid Product
Specialist della società, ci ha permesso di fare luce su alcuni
di questi aspetti, e in particolare su tutte quelle tecnologie sulle
quali la multinazionale tedesca ha saputo ritagliarsi in questi
anni un ruolo di primo piano, anche nel nostro Paese.
Trattamento dei fanghi, un problema che può diventare
opportunità di business. Ma quanto dipende dall’utilizzo
oculato delle nuove tecnologie?
Uno dei principali obiettivi delle nuove tecnologie è la trasfor-
mazione del fango da rifiuto da smaltire a prodotto da riutilizza-
re. C’è infatti molta attenzione a tutti quei processi che permet-
tono di riciclare prodotti fino ad oggi considerati unicamente
come scarto che con opportuni trattamenti possono tornare ad
un utilizzo concreto. Lo scopo è quindi ridurre al minimo i fan-
ghi biologici da inviare in discarica e incrementare il riutilizzo
degli stessi come fonte di energia alternativa oppure come ri-
sorsa di nutrienti.
Si può pensare a una filiera per il trattamento dei fanghi
che permetta di avere un controllo totale sui vari processi
di lavorazione?
L’ottimizzazione dell’intero ciclo di depurazione parte dalla pro-
gettazione dello stesso nella sua totalità (linea acque + linea
fanghi), considerando anche la destinazione finale dei residui
di depurazione (acqua e fango) e i relativi limiti normativi.
Il primo passo per la diminuzione del quantitativo di fanghi con-
siste nel ridurne la produzione mediante intervento sugli stessi
processi biologici che li originano; in funzione di questi deve
poi essere dimensionata la filiera di trattamento fanghi, con
flessibilità tale da far fronte alle diverse condizioni operative.
La specificità del fango inviato alla fase finale di trattamento,
e pertanto il funzionamento della sezione interessata, posso-
no essere chiari indicatori dell’efficienza delle precedenti fasi
di trattamento. Siemens, che detiene una posizione di primo
piano in questo settore, è in grado di offrire la più completa
diversificazione tecnologica con una vasta gamma di soluzioni
integrate in grado di ottimizzare il trattamento in funzione della
destinazione finale del fango.
La necessità di rispettare i limiti normativi: aggravio
dei costi o stimolo per la ricerca di tecnologie di trattamen-
to alternative?
Sicuramente stimolo per la ricerca di tecnologie alternative e
continuo miglioramento di quelle esistenti.
Dimensioni, flessibilità e politiche energetiche degli im-
pianti: quale fattore incide di più sugli interventi di rinno-
vamento?
Le politiche energetiche e il ritorno economico giocano un ruo-
lo prioritario sulla scelta delle nuove tecnologie applicabili in
particolare per quanto riguarda la trasformazione ‘Waste to
Energy’ (produzione biogas, incenerimento). Tuttavia, in base
alle esperienze di Siemens in questo campo, ogni progetto è
mosso da driver specifici della realtà locale legati alle possibili
destinazioni finali del fango.
Riduzione quantitative, ottimizzazione dei processi os-
sidativi, tempi di ritenzione: dove si gioca oggi la partita
dell’efficienza?
Il discorso fanghi va affrontato in prima istanza a monte ottimiz-
zando i processi di produzione in modo tale da minimizzare i
quantitativi inviati a trattamento. Siemens offre in tal senso di-
verse tecnologie per la minimizzazione della produzione fanghi
che agiscono essenzialmente: sulla sezione biologica in fase
di origine dei fanghi, come pretrattamento alla digestione me-
diante idrolisi termica oppure mediante disintegrazione mec-
canica. La produzione fanghi non può però essere azzerata e
quindi Siemens propone una gamma completa di soluzioni per
ridurre la quantità finale: ispessimento statico e dinamico; disi-
dratazione con nastropressa; essiccamento a nastro, a tambu-
ro rotante e a film sottile. Da tali trattamenti, a seconda della
composizione del prodotto trattato, si può ottenere un prodotto
finale stabilizzato e igienizzato, impiegabile in agricoltura come
ammendante o anche come fonte energetica a basso impatto
ambientale, utilizzabile per produrre energia elettrica (cogene-
razione) o termica (teleriscaldamento).
Al di là della minimizzazione e riduzione dei fanghi cosa
fate per permettere la distruzione quantitativa dei fanghi?
Sono soprattutto le tecnologie di essiccamento (quali l’essicca-
tore a nastro) a garantire la perfetta integrazione con sistemi
di produzione energia, al fine di recuperare calore dai casca-
mi termici disponiblili e minimizzare i costi operativi, e/o con
sistemi di trattamento finale del fango (incenerimento, gassi-
ficazione, cementifici) con l’obiettivo di ottenere la completa
mineralizzazione dei fanghi biologici.