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n.7 settembre 2012
GE
Per rispondere alla richiesta di Gas Natural Fenosa
(GNF) di una maggiore flessibilità operativa per
mantenere elevata efficienza e basse emissioni a fronte
di un output inferiore, GE fornirà la propria tecnologia
di combustione avanzata Dry Low NOx (DLN) 2.6+
a supporto di una turbina a gas GE 9FA, operativa
presso uno degli impianti a ciclo combinato gestiti da
GNF. Divisione di Gas Natural SDG, GNF ha scelto GE
per trovare una soluzione che consentisse alla centrale
di continuare a operare nel rispetto dello scenario di
riduzione della domanda energetica che caratterizza
attualmente il mercato spagnolo.
Quando entrerà in funzione nel secondo trimestre
del 2014, la turbina GNF opererà con un livello di
emissioni NOx, più basso, mettendo la centrale nelle
condizioni di poter fornire energia nei periodi di minore
richiesta, ottimizzare la risposta di distribuzione, ridurre
i consumi di combustibile e abbattere le emissioni di
CO
2
. La tecnologia DLN 2.6+ fa leva sulla piattaforma
di soluzioni avanzate OpFLex di GE che fornisce
la flessibilità necessaria a bilanciare produzione,
disponibilità operativa e controllo delle emissioni per
abbattere i costi.
Primo nel suo genere in Spagna, il progetto risponde a
un nuovo Contractual Service Agreement (CSA) di GE.
Questi accordi sono strutturati per fornire ai clienti costi
di manutenzione prevedibili garantendo al contempo
alta disponibilità e un flusso costante di redditività
dal funzionamento degli impianti. Ad oggi, GE ha in
corso accordi di servizio a lungo termine in oltre 700
installazioni in tutto il mondo.
ARIA
RASSEGNA
SICK
Anche piccole tracce di mercurio
possono essere importanti fonti
di inquinamento. A temperatura
ambiente, infatti, consistenti
quantità di mercurio vaporizzano
e risultano ancora più pericolose
che allo stato solido o liquido. Non
è quindi strano che in cementifici
o impianti di incenerimento venga
richiesto un attento controllo
del contenuto di mercurio delle
emissioni su range estremamente
bassi (μg). Per ottenere questo
risultato il sistema di misura deve
essere estremamente sensibile
e preciso. Il Mercemz di
Sick
è
un analizzatore di mercurio con
elevate prestazioni, basato su un
principio diretto brevettato, che
garantisce una misura affidabile
del contenuto di mercurio nei gas
emessi (sia in forma elementare
sia nei suoi composti).
Il rilascio di mercurio in
fase gassosa non è legata
a combustibili fossili ma,
tipicamente, a impianti di
incenerimento e crematori
da cui deriva una particolare
attenzione alla gestione di batterie
e semiconduttori. La direttiva
europea 200/76/EC WID definisce
i limiti massimi consentiti. Ma
a livello globale non sono
universalmente definite delle
direttive e ciascun operatore
può decidere secondo propria
responsabilità una politica
opportuna per gestire la
problematica.
Sul mercato sono disponibili
numerosi analizzatori di
mercurio, ma rispetto agli altri,
Mercemz è capace di misurare
il mercurio nelle emissioni
in modo rapido, affidabile e
senza conversioni esterne
su range minimi certificati di
0-10 μg/m
3
. Questo livello di
concentrazioni nelle emissioni è
decisamente più basso di quanto
richiesto a misuratori di SO
2
,
NOx o particolato. Questo livello
qualitativo che si collega poi a un
intervallo di manutenzione di tre
mesi semplifica notevolmente la
misura continua.
Il Mercemz racchiude in un
analizzatore singolo semplice
da usare una combinazione
di conversione termica ad
alta temperatura e analisi
dell’Assorbimento Atomico
Spettrale (AAS) basata
sull’effetto Zeeman. La misura
diretta del mercurio all’interno
di una cella a caldo, principio
brevettato da Sick, permette di
misurare concentrazioni minime
direttamente all’interno del
convertitore a caldo. Il principio
non è soggetto agli effetti di
conversioni chimiche, di particolato
o raffreddamento del gas che
possono portare a distorsioni nei
risultati della misura, e basandosi
sull’analisi AAS di Zeeman le
misure non risultano influenzate
da eventuali interferenti presenti
nei gas emessi. Come il Mercemz
ha dimostrato in numerosi test
in Europa e negli Stati Uniti, la
conversione termica a temperature
di circa 1000 °C e la rilevazione
diretta del mercurio dopo la
conversione consentono di
ottenere il risultato più accurato
richiedendo minori spese e sforzi.