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n.6 maggio 2012
RASSEGNA
FOTOVOLTAICO
Il quarto conto energia ha portato il
fotovoltaico italiano oltre i 10 GW di capacità
installata, con un incremento inaspettato. Nel
2011 sono entrati in esercizio oltre 173.000
impianti fotovoltaici (più di quanto fatto nei
4 anni precedenti) per una potenza di 9.370
MW. Sono numeri da centrali tradizionali
che hanno mantenuto l’Italia al primo posto
nel mondo per quantità di nuova potenza
installata.
Tuttavia non è tutto oro ciò che luccica: gli
oltre 9 MW non sono certo assimilabili alla
generazione tradizionale; si tratta, infatti, di
decine di migliaia di impianti distribuiti sul
territorio la cui taglia media è di 53 kW che si
sommano agli impianti già installati negli anni
precedenti. A questa esplosione del numero
di impianti è associata una spesa complessiva
intorno ai 3,5 miliardi di euro: si tratta degli
incentivi il cui costo ricade sugli utenti finali in
quanto viene recuperato attraverso il prelievo
in tariffa.
Gli impianti di taglia media sono allacciati
alla media tensione, mentre tutti gli altri alla
bassa tensione e solo pochi MW in alta. Il
servizio di bilanciamento dei carichi sulla rete
di trasmissione nazionale viene effettuato
da Terna, sulla base dei programmi di
produzione dei (pochi) impianti tradizionali e
della previsione del profilo di carico sulla rete.
Ora questo profilo di carico può avere
fluttuazioni anche importanti, dovute
all’immissione, diffusa su tutta la rete, di
energia da parte degli impianti fotovoltaici
installati. Ma l’energia immessa non viene
“vista” dal gestore della rete se non ai
nodi (cabine di trasformazione) come
minor richiesta, quindi modificando il suo
programma di produzione per il giorno,
in modo anche pesante. Cambiare un
programma di produzione implica utilizzare
la riserva degli impianti a fonti tradizionali,
ovvero una parte di impianti che viene tenuta
pronta a funzionare per far fronte ai picchi
di richiesta; viceversa, se c’è troppa energia
sulla rete si può, invece, provvedere al
distacco di quei clienti energivori, industriali,
che, per tipologia della lavorazione e
convenienza contrattuale, hanno scelto una
tariffa “interrompibile”.
Distribuzione e impianti
sempre più ‘attivi’
Tuttavia questi stratagemmi possono non
essere sufficienti nel caso di cambio continuo
e sistematico del programma di immissione
in rete. Ovvero sono stati pensati e inseriti
in procedure in tempi in cui la rete di
trasmissione era predisposta per trasportare
l’energia da pochi punti di produzione e in
assenza di produzione diffusa sulle reti di
distribuzione. Anche i dispositivi di protezione
delle varie parti della rete erano stati disegnati
in questo senso. Nell’ultimo decennio, però, la
rete di trasmissione si è evoluta, diventando
in parte attiva con una rete informativa e di
comunicazione parallela a quella di trasporto
che mantiene monitorati tutti i punti della
rete, la parte a tensione inferiore però non è
nelle stesse condizioni (Figura 1). Oggi un
sistema fatto da reti ‘intelligenti’ (la RTN) e
reti ‘passive’ (le reti di distribuzione) non è
più sufficiente: il mix di impianti “intelligenti”
(le unità di produzione abilitate alla fornitura
di uno o più servizi di rete) e impianti ‘passivi’
(le unità di produzione non abilitate alla
fornitura di alcuno dei servizi di rete) non è
adeguato al mantenimento della sicurezza
generale del sistema. La previsione è di un
sistema in cui anche le reti di distribuzione
diventano progressivamente da ‘passive’ ad
‘attive’ (smart grid) e così anche gli impianti
‘passivi’ diventano progressivamente ‘attivi’,
dovendo contribuire alla gestione efficace,
efficiente e in sicurezza del sistema elettrico.
Gioco forza gli assi di intervento sono tre
e coinvolgono in maniera coordinata il
dispacciamento, lo sviluppo delle infrastrutture
di rete e l’incentivazione degli impianti a fonte
rinnovabile non programmabile, in particolare
gli impianti eolici e fotovoltaici.
Rischi delle variazioni della frequenza
di immissioni
Andando ai numeri, di solo fotovoltaico nel
2010 la produzione conteggiava 1,7 TWh;
nel 2011 questa produzione è letteralmente
‘esplosa’ raggiungendo i 14 TWh. Se nel 2010
c’erano complessivamente 84.000 impianti,
nel 2011 il numero è più che raddoppiato
arrivando a 173.000. Sul fronte dell’intera
SEMESTRE II 2012
I 2013 II 2013 I 2014 II 2014 I 2015 II 2015 I 2016 II2016 TOTALE
COSTO
INDICATIVO
[ML€)
150
150
100
100
75
75
50
50
50
800 ML€
OBIETTIVI
INDICATIVI
DI POTENZA
[MW]
500
500
550
550
600
600
600
600
600
5.100 MW
Figura 1 - Le reti di trasporto ed energia elettrica di oggi