ATTUALITÀ
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n.6 maggio 2012
Nel corso degli ultimi anni diversi organismi internazionali hanno
sottolineato la necessità di adottare politiche efficaci per incremen-
tare la generazione di energia da fonti rinnovabili. A livello UE, la
Commissione Europea ha stabilito che entro il 2020 l’approvvigiona-
mento energetico europeo dovrà essere garantito per il 20% da fonti
pulite. In osservanza a questi dettami le politiche strategiche adot-
tate da molti Paesi sono state ispirate ad alcuni principi fondamen-
tali quali l’abolizione delle barriere amministrative, il libero accesso
al sistema di distribuzione e trasporto dell’energia, la temporaneità
degli incentivi e la creazione di adeguati meccanismi di promozione
della competitività. Tali obiettivi energetici e ambientali rappresen-
tano per i Paesi dell’UE una sfida importante nello sviluppo di una
filiera industriale solida sul mercato delle fonti rinnovabili e dell’effi-
cienza energetica.
Anche l’Italia - non diversamente da una larga maggioranza di Paesi
europei - negli ultimi anni ha iniziato a modificare il mix della propria
produzione energetica incrementando la quota rappresentata dall’u-
so di fonti rinnovabili. La risposta italiana alle sfide europee è stata
rilevante, anche grazie alle politiche di incentivazione varate a so-
stegno delle fonti pulite; e questo soprattutto nel solare fotovoltaico
la cui crescita ha consentito al nostro Paese di avanzare sulla strada
dello sviluppo anche nei momenti più difficili connessi alla crisi eco-
nomica. In piena crisi gli investimenti green oriented hanno assunto,
nell’ambito degli interventi governativi di molti Paesi, l’importante
ruolo di driver di sviluppo. I nuovi sistemi sono diventati un’alternati-
va concreta alle tecniche di generazione tradizionale, seppure i costi
non siano ancora competitivi con quelli degli altri settori energetici.
La concorrenza e il progresso hanno permesso una graduale ridu-
zione dei costi dei materiali ad alto contenuto tecnologico e dei tem-
pi di realizzazione degli impianti e, anche se le condizioni di approv-
vigionamento dei moduli sembrano essere migliorate ancora, si è
abbastanza lontani dall’autosufficienza produttiva del nostro Paese.
I costi differiscono da Paese a Paese; se in Germania i prezzi sono
competitivi rispetto agli altri Paesi, non può dirsi altrettanto dell’Ita-
lia, in cui la spesa per la realizzazione dei sistemi fotovoltaici rima-
ne ancora alta. La ricerca in questo campo attraversa ancora una
fase iniziale e nonostante siano stati fatti progressi, individuando
procedure e materiali differenti per la costruzione degli impianti fo-
tovoltaici, l’Italia non ha risposto al graduale aumento della doman-
da di fonti pulite con un’adeguata offerta produttiva di tecnologie
energetiche, continuando a importare componenti in misura ancora
rilevante.
Il fotovoltaico, nonostante gli elevati costi e i lunghi tempi di realizza-
zione degli investimenti, è diventato un mercato in grado di attirare
un numero sempre maggiore di operatori. Con il tempo sempre più
attori sono intervenuti nelle diverse fasi, industriali o commerciali,
connesse allo sviluppo del comparto, influenzando la crescita degli
scambi tra Paesi e accrescendo in tal modo le dimensioni e la com-
L’ITALIA DEL FOTOVOLTAIC
Un confronto europeo ed internazionale
a cura di SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno
Un’analisi settoriale e
territoriale del settore
dell’energia fotovoltaica che
trae spunto da una serie di
paper elaborati da SRM-Studi
e Ricerche per il Mezzogiorno,
un centro studi collegato al
Gruppo Intesa Sanpaolo,
nell’ambito di un lavoro di
ricerca più ampio sulle fonti
rinnovabili ed integralmente
disponibili sul sito.