Page 51 - Energie & Ambiente n. 5

Basic HTML Version

49
n.5 marzo 2012
combi-plus” cioè in grado di
funzionare in assorbimento in
estate per il raffrescamento e
in configurazione normale in
inverno per il riscaldamento.
A che punto siamo
Tutto queste innovazioni
hanno bisogno di un
mercato vivace e interessato
al prodotto, conscio
dell’efficacia della tecnologia
e dell’economicità della
soluzione solare rispetto alla
configurazione tradizionale.
Da un lato i crescenti costi
energetici stanno cambiando
l’approccio a questo tipo di
sistemi, dall’altro i regolamenti
edilizi e la normativa
nazionale hanno introdotto
l’obbligo di solare termico per
soddisfare il fabbisogno di
acqua calda. Ma all’orizzonte
c’è la vera soluzione
incentivante: la tariffa
incentivata sulla produzione di
calore da solare.
È innegabile che l’espansione
delle tecnologie rinnovabili è
legata a un incentivo tariffario
sull’energia prodotta, ne è un
chiaro esempio l’espansione
del fotovoltaico, fino a poco
tempo fa addirittura troppo
incentivato in Italia rispetto
agli altri Paesi. In un recente
studio del Politecnico di
Milano (“Osservatorio Mario
Silvestri”), è stato dimostrato
come le rinnovabili termiche
abbiano un potenziale di
sviluppo maggiore rispetto a
quelle elettriche. Il rapporto
costi/benefici di uno scenario
in cui si incentivino solo le
rinnovabili elettriche è di 30
Mld€/Mtep (miliardi di euro
per ogni milione di tonnellate
di petrolio equivalente) al
2020; quello di uno scenario
in cui si distribuiscano gli
aiuti in modo più razionale tra
settore elettrico e rinnovabili
termiche è di soli 7,9 Mld€/
Mtep al 2020. In pratica
questo si traduce in una
convenienza di 4 a 1 per uno
scenario di incentivazione
della produzione termica
rispetto a quella elettrica e di
un risparmio del 75% per il
sistema Paese sugli incentivi
erogati.
L’associazione europea
Estif sta spingendo
anche per un’etichetta
energetica sugli impianti di
riscaldamento, analoga a
quella degli elettrodomestici,
ma posta sull’impianto nel
complesso e non sulle
singole componenti. Il solare
termico potrebbe avere una
maggiore penetrazione con
l’adozione di tariffe feed-in
per la produzione di calore
da rinnovabili, soprattutto in
previsione degli obiettivi al
2020; un obiettivo realistico
per quella data è che il solare
termico arrivi a soddisfare
il 3,6% del fabbisogno di
calore alle basse temperature
(era lo 0,2% nel 2006): una
sconfitta rispetto a quanto
preventivato (Figura 1),
poiché occorrerebbe una
crescita annuale del 36%.
Andando a vedere i dati di
installato (Figura 2) si vede
come l’Italia sia sotto la media
europea per metri quadri
pro capite di energia solare
installata (0,07). Il confronto
con Paesi a minor insolazione
come l’Austria (0,43), la
Germania ma anche la
Danimarca è impietoso.
Tuttavia l’Italia rimane
un ottimo mercato per il
solare termico, lo dimostra
l’andamento delle nuove
installazioni (Figura 3) e
la quota rispetto agli altri
mercati dell’Unione (Figura
4). Benché siamo il secondo
mercato abbiamo una bassa
penetrazione e diffusione,
sotto un metro quadro per
ogni 1.000 abitanti.
Un futuro incentivato
per il solare italiano
La possibile soluzione per
aumentare la penetrazione
e la superficie pro capite
è l’istituzione di una tariffa
incentivante per il solare
termico. La soluzione è stata
abbozzata negli ultimi decreti
legislativi del settore che non
sono ancora stati emanati.
L’introduzione dell’obbligo
di produzione del 50% di
acqua calda da fonte solare è
legge ma è obbligatorio solo
in Lombardia per le nuove
costruzioni.
Per la tariffa si prevede
un confronto serrato tra
installatori e governo: le
ipotesi sin qui avanzate sono
di tariffe a 10 anni, con un
contributo proporzionale
all’energia prodotta, erogato
in base una tabella che
stima una produzione di 100
kWh per metro quadrato di
pannelli, mentre gli impianti
fino a 1.000 kWh dovrebbero
dotarsi di sistemi di
contabilizzazione del calore;
e quelli di taglia superiore
sarebbero incentivati
tramite il meccanismo dei
certificati bianchi. Gli incentivi
sarebbero solo per i sistemi
non obbligatori, cioè per
quella parte eccedente il 50%
per l’acqua calda.
Insomma, sarebbe una
vera rivoluzione che
coinvolgerebbe tutto un
settore tecnologico a lungo
rimasto in un limbo di pochi
addetti: il giro d’affari era
di mezzo miliardo di euro
nel 2010 che ha bisogno
TERMICO
SOLARE
BIBLIOGRAFIA
European Technology Platform on
Renewable Heating and Cooling,
Common Vision for the Renewable
Heating & Cooling Sector in Euro-
pe, European Union, 2011.
Solar thermal markets in Europe,
trend and markets statistics 2010,
Estif, giugno 2011.
Solar Heating and Cooling for a
Sustainable Energy Future in Euro-
pe – A strategic research agenda,
Esttp, 2008.
Solar Thermal Vision 2, Esttp,
maggio 2006
Figura 3 - Sviluppo dei principali mercati del solare termico in Europa, nuova
capacità installata ogni 1000 abitanti [Estif 2011]
Figura 4 - Percentuale di nuova capacità installata di pannelli solari termici in
Europa [Estif 2011]