Page 16 - Energie & Ambiente n. 5

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Il degrado del suolo è un fenomeno preoccupante nell’UE. Tra il
1990 e il 2006 almeno 275 ettari di suolo al giorno sono andati persi
definitivamente a causa dell’impermeabilizzazione del suolo - la co-
pertura dei terreni fertili con materiale impermeabile – pari a 1.000
km²/anno, o un’area equivalente alla superficie di Cipro ogni dieci anni. Si stima
che l’erosione del suolo causata dall’acqua interessi 1,3 milioni di km² in Europa,
una superficie equivalente a 2,5 volte la Francia. Il degrado del suolo incide sulla
nostra capacità di produrre cibo, prevenire la siccità e le inondazioni, arrestare la
perdita di biodiversità e far fronte ai cambiamenti climatici. Queste sono alcune
delle principali conclusioni delle due nuove relazioni sugli aspetti politici e scien-
tifici del suolo europeo presentate dalla Commissione europea.
Le relazioni sottolineano la necessità di intervenire per evitare il degrado in atto
dei suoli europei. Cinque anni dopo l’adozione della strategia tematica per la
protezione del suolo, non sono ancora state predisposte la sorveglianza e la
tutela sistematiche della qualità del suolo in Europa. Ciò significa che le azioni in
corso non sono sufficienti a garantire un adeguato livello di protezione per tutti
i suoli in Europa.
In vista di un’azione a livello dell’UE, la Commissione si è adoperata per soste-
nere iniziative di sensibilizzazione in relazione al suolo, progetti di ricerca e mo-
nitoraggio (per esempio Lucas) e un’indagine sul manto forestale, l’uso dei terre-
ni e gli indicatori agroambientali realizzata da Eurostat. Oltre alle azioni in corso
volte ad affrontare il problema del degrado del suolo, la Commissione intende
sostenere la ricerca e il monitoraggio del suolo, mettere a punto orientamenti in
materia di impermeabilizzazione e integrare ulteriori considerazioni in materia
nella prossima revisione della direttiva sulla valutazione dell’impatto ambientale.
La Commissione proporrà inoltre di contabilizzare le emissioni legate all’utilizzo
del suolo, ai cambiamenti di uso del suolo e alla silvicoltura (Lulucf) nell’ambito
dell’impegno dell’UE in materia di cambiamenti climatici per il 2020, nonché di
collaborare a livello internazionale per promuovere iniziative relative al suolo.
Degrado del suolo: è
necessario intervenire
Sistema di visualizzazione
per 1,7 M di dollari
Eurotech, fornitore leader di tecnologie, prodotti e sistemi embedded,
ha annunciato di aver sottoscritto un contratto con Energy Internatio-
nal del valore complessivo di circa $1,7 M per la fornitura del sistema
di visualizzazione Eurotech quale piattaforma di elaborazione di lavagne interat-
tive multimediali. Eurotech si è impegnata con un contratto da 12 mesi in base al
quale fornirà l’hardware e le altre componenti necessarie per l’implementazione
di lavagne interattive negli alloggi degli studenti universitari.
Questa struttura ultramoderna utilizzerà le lavagne interattive negli alloggi uni-
versitari per comunicare agli studenti annunci didattici, modifiche di programma,
messaggi video ed altre informazioni. La visualizzazione tempestiva di detti mes-
saggi terrà gli studenti aggiornati in tempo reale in merito a fatti ed eventi che
hanno per loro una valenza immediata.
Oltre 72 mila tonnellate raccolte
e trattate dal 7 settembre al 31
dicembre 2011: grazie ad una rete
di partner efficiente e capillare
Ecopneus ha superato l’obiettivo di gestione
di Pneumatici Fuori Uso (PFU) per il 2011,
così come richiesto dal Decreto Ministeriale
11 Aprile 2011 N. 82.
Tale risultato è stato possibile grazie agli
sforzi organizzativi della società consortile,
a un sistema informatico di gestione
innovativo, a una rete di operatori di cui
fanno parte aziende selezionate sulla base
di parametri quali qualità del servizio offerto,
capacità, efficienza ed esperienza.
Un impegno notevole, testimoniato anche
dai numeri: oltre 20.000 punti di generazione
di PFU serviti ; 31.000 richieste di prelievo;
21.500 missioni di automezzi effettuate; 90
imprese di raccolta, di cui 16 main contractor;
70 impianti di frantumazione e valorizzazione
Il materiale raccolto è stato avviato a
frantumazione e quindi a recupero sia di
materia, sia di energia: di ogni passaggio
Ecopneus è in grado di assicurare il
completo monitoraggio, grazie ad un sistema
informatico che in tempo reale garantisce
la completa tracciabilità di questi rifiuti
fino all’invio agli impianti di recupero.
Mission della società è aumentare nel tempo
significativamente la quota di recupero di
materia, riducendo l’incidenza, sul totale, del
recupero energetico.
Ogni anno in Italia arrivano a fine vita oltre
380.000 tonnellate di pneumatici: fino ad oggi
circa il 20% di questi PFU veniva raccolto
ed avviato ad impianti per il recupero del
materiale, oltre il 50% finalizzato a recupero
energetico e oltre il 25% si immetteva in
circuiti non controllati, facendo sì che se ne
perdessero le tracce.
Grazie al sistema delineato dal DM 82/11
– attuativo dall’art. 228 DLgs. n.152/06 -
si è organizzata anche nel nostro Paese
una gestione corretta dei PFU, che, se
abbandonati, possono rappresentare un
danno per l’ambiente e il paesaggio e un
grave rischio per le popolazioni, in caso di
incendio.
Pneumatici Fuori
Uso: raggiunti
gli obiettivi
di legge
ATTUALITÀ
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n.5 marzo 2012