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n.14maggio 2014
EDITORIALE
I
l 2013 ha visto la fine dell’erogazione degli incentivi
per i nuovi impianti fotovoltaici. Senza incentivi il settore
deve essere in grado di dimostrare di poter raggiungere la
piena competitività con le altre fonti.
Gli incentivi erogati nel passato al fotovoltaico e alle altre
rinnovabili elettriche hanno il pregio di aver contribuito
in maniera determinante alla riduzione del costo della
tecnologia.
Ad esempio tra il 2008 e il 2013 il costo della tecnologia
fotovoltaica si è ridotto del 72%.
È evidente a tutti che ci sono stati errori nella gestione
degli incentivi e credo sia giusto evidenziarlo per
imparare, ma questo non deve in nessun modo permettere
ai detrattori di ‘giustiziare’ il settore. Conti alla mano,
grazie agli investimenti realizzati dalle aziende, nel settore
delle rinnovabili e nel suo indotto lavorano oggi oltre 150
mila addetti, ovvero 150 mila famiglie.
Gli incentivi per le rinnovabili, così come tante altre voci di
costo, gravano sulla bolletta elettrica dei cittadini e delle
imprese, seppur in maniera disomogenea, a discapito
della competitività delle PMI.
Non possiamo negare il fatto che l’importo annuo
prelevato dalle bollette per incentivare le rinnovabili
elettriche e termiche sia una voce importante: secondo le
stime dell’Aeeg il picco massimo sarà raggiunto nel 2015
con 12,5 miliardi di euro (6,7 dei quali per il fotovoltaico).
Non dimentichiamoci però che dal 2005 a oggi sono stati
installati oltre 550.000 impianti fotovoltaici.
Quasi il 90% di questi sono su tetti residenziali o di
piccole e medie imprese creando un effetto trainante
anche per il settore edilizio. Ciò significa che moltissime
famiglie e imprese hanno abbattuto il loro impatto
ambientale e i propri costi di energia grazie al fotovoltaico.
Inoltre, possiamo stimare in circa 45 miliardi di euro gli
investimenti realizzati in Italia dal 2010 ad oggi per il
fotovoltaico.
Tali investimenti hanno anche creato un gettito fiscale
stimabile in circa 12 miliardi di euro. Tutto questo per dire
che gli incentivi alle rinnovabili non rappresentano a mia
veduta e in nessuna maniera un costo per la comunità
ma sono un vero e proprio investimento per lo sviluppo
sostenibile e per l’indipendenza energetica del nostro
Sistema Paese.
Non dimentichiamoci infine che i vari Conto Energia che
hanno regolamentato gli incentivi negli anni passati non
garantiscono oggi ai lavoratori del fotovoltaico stipendi per
i mesi e gli anni a venire e nessuna rendita alle imprese
che producono, distribuiscono, progettano e installano
componenti e sistemi fotovoltaici, ovvero la filiera
industriale che tutti i Governi promettono di sostenere.
Il nostro impegno a supporto dell’industria fotovoltaica
italiana è quello di garantirne l’esistenza nonostante negli
ultimi due anni si sia perso il 50% della forza lavoro e gli
investimenti delle aziende siano dimezzati.
Dopo aver reso possibile la detrazione Irpef del 50% alle
persone private che si dotano di un impianto fotovoltaico,
il nostro obiettivo è estendere tale beneficio ai soggetti
giuridici in modo che anche le PMI possano godere dei
vantaggi fiscali legati all’autoconsumo anche abbinando i
sistemi di accumulo.
Parallelamente stiamo lavorando a stretto contatto con
l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e con il Gestore
dei Servizi Energetici affinché i Sistemi Efficienti di
Utenza siano presto una realtà. Infine, per tentare di
risolvere un grossissimo problema ambientale per il nostro
paese stiamo negoziando facilitazioni per tutti coloro
che decidono di sostituire i tetti in amianto con impianti
fotovoltaici.
La nostra attività a supporto delle aziende si muove in
una direzione ben definita: nei mesi ed anni a venire
il fotovoltaico sarà sempre più integrato nel sistema
elettrico e con le altre tecnologie che ivi partecipano. Il
ruolo della tecnologia solare è, e sarà, fondamentale per
lo sviluppo dei sistemi di accumulo, quello delle smart
grid e delle tecnologie elettriche (pompe di calore, piani
cottura a induzione, scaldabagni elettrici, sistemi di
condizionamento aria) che contribuiscono ad aumentare
la quota di autoconsumo dell’energia elettrica prodotta
dall’impianto fotovoltaico.
Emilio Cremona –
Presidente Anie Gifi
Al lavoroper dare
continuitàal fotovoltaico
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