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BP e Invensys affrontano il problema dell’olio combustibile a uso marittimoERT

La maggior parte del rifornimento di olio combustibile alle navi avviene tramite bettoline. L’aria intrappolata nell’olio combustibile viscoso si mantiene in sospensione e provoca un aumento artificiale di volume. Tale effetto rappresenta un problema considerevole per il settore del trasporto marittimo e fino a oggi irrisolto. Attualmente, la misurazione della quantità fornita prevede l’immersione delle cisterne della bettolina prima e dopo la consegna, e richiede svariati calcoli e correzioni per convertire la misura del volume delle cisterne nella massa effettivamente consegnata. Questo processo presenta molte difficoltà, errori e rischi per il personale. BP, consapevole di questi problemi, ha intrapreso un ambizioso progetto per utilizzare la migliore tecnologia disponibile ed economicamente sostenibile allo scopo di superare i tradizionali metodi di verifica delle quantità. Questo sistema consentirà agli armatori di pagare unicamente la massa di combustibile effettivamente ricevuta.

BP ha chiesto ai tre produttori di flussometri di partecipare a una prova di laboratorio per verificare la precisione dei loro dispositivi nella misurazione di olio combustibile. Il test consisteva nel misurare la massa di una certa quantità di olio, escludendo l’eventuale aria rimasta in sospensione. L’unico prodotto in grado di soddisfare le rigorose esigenze della prova è stato il Foxboro Coriolis Meter, sviluppato da Invensys in collaborazione con l’Università di Oxford.

Con oltre 200 milioni di tonnellate di olio combustibile all’anno destinato alle navi, è fondamentale che il processo di fornitura dei bunker avvenga in maniera precisa e sicura. Questo progetto propone una soluzione altamente tecnologica: non soltanto è possibile calcolare con precisione la massa consegnata, ma, grazie all’uso della più moderna tecnologia delle comunicazioni, l’equipaggio della nave è anche in grado di “controllare” il rifornimento di combustibile in tempo reale senza dover sbarcare sulla bettolina (un’operazione rischiosa che ha provocato un certo numero di incidenti mortali). Ma il deposito è un’attività dalle esigenze molto diverse, con rifornimenti di combustibile che possono variare da 300 a 12 000 tonnellate. Le portate variano, spesso i tempi sono fondamentali (per rispettare le maree, per esempio) e il valore commerciale di alcuni rifornimenti può raggiungere milioni di dollari. Il problema della qualità delle misurazioni interessa fortemente sia gli operatori marittimi che la International Bunkering Industry Association, (IBIA). Il miglioramento degli standard del settore rappresenta uno degli obiettivi della IBIA, che supervisionerà l’istituzione di un nuovo standard di misurazione per le attività di deposito a livello mondiale.

L’Autorità Marittima del Porto di Singapore, il maggior porto di deposito del mondo, è stata leader nell’ambito dello sviluppo di procedure più efficaci per questo tipo di attività. L’uso di tecnologie all’avanguardia può migliorare ulteriormente gli standard e rappresenta uno dei motivi che hanno spinto l’Autorità Marittima ad appoggiare questo progetto.

In seguito ai risultati positivi ottenuti dal Foxboro Coriolis Meter nei test di laboratorio, BP ha chiesto a Invensys di produrre due moduli di prova con flussometro incorporato, che saranno utilizzati per un collaudo in mare al largo di Singapore nell’estate del 2007. Questa verifica servirà per accertarsi che le prestazioni ottenute in laboratorio possano essere replicate efficacemente su larga scala in un’applicazione commerciale. “È difficile riprodurre in laboratorio i grandi volumi di olio combustibile pompati in un porto. La realizzazione di questo test supplementare consentirà di calcolare con precisione i fattori di calibrazione e di analizzare il profilo di combustibili diversi. Siamo fiduciosi che il Coriolis Meter supererà la prova a pieni voti”, ha dichiarato Bob Jones, direttore generale vendite di Foxboro.