L’economia biobased: l’uso sostenibile di risorse rinnovabili provenienti dall’agricoltura come biomasse vegetali per la loro trasformazione in beni e servizi. Su questo si basa la bioeconomia, uno dei principali motori per lo sviluppo economico dei prossimi decenni su cui puntano Europa, Stati Uniti e Cina, in grado di incidere su diverse filiere produttive: industria chimica, biotecnologica ed energetica.
Di questo si parla oggi venerdì 13 giugno, a Venezia, in occasione del convegno sul futuro dell’economia biobased italiana “Bio – Industry a Porto Marghera”, organizzato dal Consorzio Venezia Ricerche insieme a Vega, Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, al Comune di Venezia, a Confindustria Venezia, e all’Ente Zona Industriale di Porto Marghera.
La bioeconomia è un asset che sta diventando strategico anche per l’Italia. Da questo punto di vista l’area industriale di Porto Marghera è una tra le più idonee, tra le aree industriali da riconvertire del panorama italiano, a sviluppare questo tipo di sfida industriale, indirizzando gli sforzi di riconversione in una logica sostenibile con l’utilizzo di fonti rinnovabili, quali biomasse e oli vegetali, per adeguare le proprie produzioni e avviarne di nuove.
“Venezia Ricerche, che coordina l’evento, con questa iniziativa si pone come facilitatore verso il network di iniziative industriali e di ricerca che iniziano a guidare lo sviluppo di questo settore in Italia e, in particolare, in Europa”, dichiara Dario Bovo, Consorzio Venezia Ricerche. “L’Europa nei prossimi sette anni investirà in progetti di ricerca ed impianti pilota circa 3,7 miliardi di euro. Un miliardo di euro sarà destinato a finanziare progetti di ricerca sul programma Horizon2020 e altri 2,7 miliardi finanzieranno progetti dimostrativi e impianti pilota tramite le risorse messe a disposizione di un parternariato pubblico privato tra imprese, centri di ricerca e la Commissione Europea. Si stima, per il 2020 in Europa, un mercato di prodotti e servizi biobased di circa 200 miliardi di euro e la creazione di circa 1 milione di posti di lavoro tra il 2010 e il 2030”.
Il workshop fa il punto sull’evoluzione dell’area industriale veneziana e presenta le strategie italiane ed europee sulle biobased industries, le sfide tecnologiche nei settori dei biocombustibili e dei biomateriali. Ad esempio, la raffineria Eni ha convertito il proprio impianto di raffinazione per essere alimentato da materie prime rinnovabili con un investimento di circa 130 milioni di euro, mentre Versalis (Eni) sta sviluppando una nuova tecnologia di produzione da oli vegetali di prodotti intermedi. Presentano le loro esperienze industriali Cereal docks, protagonista nella trasformazione delle produzioni agricole, Api plastic, innovativa azienda veneta nel campo dei biomateriali, e Veritas nello sviluppo dell’Ecodistretto di Porto Marghera. Partner dell’evento è Bioman, azienda specializzata nella valorizzazione energetica delle biomasse da rifiuti organici.
Bio – Industry a Porto Marghera: http://www.bioindustry-marghera.eu
Biobased Industries Consortium: http://biconsortium.eu