La Sicilia si conferma la terza regione italiana con le maggiori emissioni, 11,4% rispetto al totale nazionale.
Nel 2012 gli impianti industriali della regione Sicilia, pur registrando una diminuzione di emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente (-9% da 22.450 nel 2011 a 20.431 migliaia di tonnellate di CO2 nel 2012), hanno superato – escludendo gli impianti “nuovi entranti” – del 5,8% i limiti di CO2 imposti dall’Unione Europea, in controtendenza rispetto al dato nazionale che registra una flessione del 15%.
La Sicilia si conferma la terza regione d’Italia che nel 2012 ha registrato il numero più alto di emissioni verificate di gas ad effetto serra, con un peso percentuale dell’11,4% sul totale delle emissioni del Paese e attestandosi a 20.431 migliaia di tonnellate di CO2 emesse.
In Sicilia nel 2012 il settore industriale della raffinazione rappresenta il 48,3% delle emissioni totali, seguito dagli impianti di combustione al 44,3% (aziende con impianti di calore >20 MW, quali impianti termoelettrici) e i cementifici al 7%.
I settori impianti di combustione e metallurgia producono emissioni superiori al numero di permessi. Tutti gli altri settori industriali, a causa della crisi economica, producono emissioni inferiori al numero dei permessi. In particolare, si rileva che il comparto “cementifici” ha registrato il maggior decremento di emissioni (-44,4%).
I dati riportati sono tratti dal report di EcoWay – primo operatore italiano attivo nella gestione e nel trading della commodity CO2 – sulle emissioni di gas serra delle aziende italiane sottoposte al meccanismo europeo dei certificati di emissione (ETS – Emission Trading System) nel 2012.