Gli impianti industriali della regione Lazio hanno registrato una diminuzione del 3% rispetto alle emissioni registrate nel 2005, anno di entrata in vigore dei limiti dell’Unione europea, ed escludendo gli impianti “nuovi entranti”, registrano una diminuzione di emissioni del 56,2% rispetto ai limiti di CO2 imposti dall’Unione Europea, in linea con il dato nazionale che registra una flessione del 15%.
«La riduzione delle emissioni degli impianti localizzati nella regione, in linea con la dinamica in atto a livello nazionale nel 2012, non è, come può sembrare, una buona notizia. Nasce da una significativa diminuzione della produzione industriale – ha dichiarato Guido Busato, presidente di EcoWay che prosegue – L’effetto generato è che le aziende, registrando un abbattimento significativo delle emissioni di gas serra rispetto ai limiti imposti dalla UE, non sono stimolate ad investire in progetti di miglioramento tecnologico che, nel medio-lungo termine, hanno l’obiettivo di rendere più efficienti i propri processi produttivi così come invece previsto dal sistema europeo delle emissioni ETS».
In Lazio, nel 2012, il settore industriale della combustione (aziende con impianti di calore >20 MW, quali impianti termoelettrici) rappresenta l’87% delle emissioni totali, seguito dal settore cementifici (8,5%), carta (2,2%), raffinazione (1,9%) e vetro (0,5%). Si rileva che tutti i comparti industriali, a causa della crisi economica, producono emissioni inferiori al numero dei permessi. In particolare, il comparto “impianti di combustione” ha registrato un decremento di emissioni pari al 65,1%, rispetto ai permessi.
I dati riportati sono tratti dal report di EcoWay – primo operatore italiano attivo nella gestione e nel trading della commodity CO2 – sulle emissioni di gas serra delle aziende italiane sottoposte al meccanismo europeo dei certificati di emissione (ETS – Emission Trading System) nel 2012.