Assil – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione federata Anie Confindustria – ha recentemente condotto un’indagine per valutare le ripercussioni che l’emergenza sanitaria da Covid-19 sta avendo sulle imprese associate che, con un fatturato complessivo di oltre 2,8 miliardi di €, rappresentano oltre il 65% del mercato italiano dell’illuminazione e oltre 8.700 addetti.
Le imprese Assil hanno evidenziato un quadro sostanzialmente negativo derivante dal protrarsi dell’epidemia, contribuendo a definire una fotografia dello scenario attuale. Solo il 12,8% delle aziende sono totalmente operative, anche a livello produttivo, mentre il 15,4% dichiarano di essere completamente chiuse. Nelle imprese parzialmente aperte, pari al 71,8% del campione, le principali attività riguardano le spedizioni, il ricevimento merci, la progettazione e il comparto Ricerca e Sviluppo. In generale la capacità produttiva è più che dimezzata per il 60,9% delle aziende, con conseguente impatto sia sulla riduzione del fatturato sia sull’impiego del personale.
Anche le previsioni relative all’andamento del fatturato nel 2020 sono pessimistiche. Il 46,2% delle aziende prevede, infatti, un calo del fatturato compreso tra il 30 e 50% nel primo semestre e il 51,5% si attende una decrescita del fatturato complessivo 2020 oltre il 30%, vanificando di fatto segnali positivi registrati all’inizio dell’anno. In questo contesto oltre il 70% delle aziende individuano anche nella mancata partecipazione agli eventi e manifestazione fieristiche le cause di riduzione del fatturato.
Le principali problematiche evidenziate dalle imprese nella gestione della propria attività riguardano, in particolare, il rallentamento della domanda di beni e servizi, la difficoltà nel reperimento delle materie prime, problemi nei pagamenti da parte dei clienti e mancanza di liquidità per garantire il corretto funzionamento dell’azienda. Permangono, inoltre, difficoltà nel reperimento di DPI, elemento indispensabile per consentire l’attività lavorativa in sicurezza.
Le aziende, inoltre, hanno confermato il trend di incremento esponenziale di modalità di lavoro agile o telelavoro. Infatti, solo il 5,1% delle imprese ha dichiarato di non aver attivato queste modalità di lavoro. Ma, se si considera che le imprese rappresentate da Assil sono prevalentemente attive nella produzione di beni, è evidente che questo dato da solo non è sufficiente a migliorare il quadro della situazione attuale. Purtroppo, il 74,4% delle aziende ha dovuto accedere ad ammortizzatori sociali, il 49% segnala di essersi attivata per aderire alle misure di sostegno promosse dal governo e il 5,1% prevede di non riuscire a superare questa crisi e di dover, pertanto, chiudere la propria attività.
Infine, la survey rileva le aspettative delle aziende Assil, che chiedono che il settore illuminazione sia ricompreso fra le attività industriali essenziali e ne sia pertanto consentita la riapertura, anche a seguito di verifiche della autorità di controllo. Le aziende, infatti, dichiarano di avere già predisposto tutte le misure per ripristinare in piena sicurezza l’attività produttiva e garantire la salvaguardia dei propri collaboratori. Altrettanto importante è la richiesta di attuazione di tutte le misure possibili a sostegno alle imprese e al mercato come, ad esempio, defiscalizzazione degli oneri, incentivi e bonus premio per aziende che non attuano licenziamenti, sostegno agli investimenti pubblici e privati) al fine di scongiurare la possibilità che molte aziende siano messe nelle condizioni di chiudere la propria attività.
“Le nostre imprese – spiega Massimiliano Guzzini, Presidente Assil – rappresentano un comparto strategico per il sistema Italia. Con un indotto complessivo di oltre 4 miliardi di €, l’industria dell’illuminazione rappresenta una delle eccellenze della produzione “Made in Italy”, asset fondamentale per la nostra economia. Pertanto, riteniamo fondamentale promuovere, nei confronti di Istituzioni e Governo, la necessità di una rapida ripresa delle attività produttive e di un maggiore sostegno alle imprese del nostro comparto, al fine di scongiurare la possibile chiusura di numerose attività e le inevitabili ripercussioni sull’economia del nostro paese.
A livello europeo – prosegue Guzzini – tramite la mia partecipazione nell’Executive Board di LightingEurope, Associazione che rappresenta nell’UE i produttori e le Associazioni nazionali del settore illuminazione, abbiamo promosso nei confronti del Presidente della Commissione Europe, Ursula von der Leyen, le nostre raccomandazioni sulle priorità di investimento nei prossimi cinque anni. Con l’obiettivo di contribuire alla ripresa dell’economia europea, chiediamo che regole e investimenti siano fondati su una valutazione realistica della situazione economica e industriale che caratterizzerà l’Unione Europea dopo questa pandemia, affinché la competitività dell’industria europea, sia all’interno dell’UE sia a livello globale, risulti rafforzata.
A livello italiano – conclude Guzzini – ci stiamo interfacciando con Anie e altri comparti strategici affinché vengano definiti in modo chiaro quali siano i comparti prioritari per il “Made in Italy”, leva strategica per l’internazionalizzazione nostro paese. Oltre all’industria della moda, dell’automotive e alimentare anche l’illuminazione, così come altri settori Anie, dell’arredo e delle costruzioni, rappresenta l’eccellenza della produzione del nostro paese e si caratterizza per la forte vocazione all’esportazione, al design e per la grande spinta innovativa.”