Amesis (Model for Estimation of Surface solar Irradiance from Satellite) è frutto di una ricerca condotta dall’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale (Imaa-Cnr) e dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali (Ibam-Cnr). “La precisa conoscenza della disponibilità della risorsa solare sul territorio è strategica nella pianificazione della politica energetica e per chi investe capitali negli impianti di produzione, al fine di migliorare il sistema e pianificarne lo sviluppo nel tempo”, esordisce Edoardo Geraldi dell’Ibam-Cnr, autore dello studio con Filomena Romano ed Elisabetta Ricciardelli dell’Imaa-Cnr. “Gli operatori identificano le principali limitazioni all’utilizzo del solare proprio nella bassa risoluzione temporale e spaziale dei dati e nella mancanza di stime di irraggiamento spettrale. Mentre le misure effettuate a terra tramite ‘piranometri’, pur accurate, hanno una validità spaziale limitata e sono affette da errori di interpolazione”.
La radiazione solare è caratterizzata da discontinuità e aleatorietà notevoli. Al top dell’atmosfera dipende da fattori astronomici, poi viene assorbita, deviata e riflessa da gas, aerosol e nubi. La parte che raggiunge la superficie terrestre è in parte riflessa, quasi completamente assorbita e condizionata da inclinazione dell’asse terrestre, eccentricità dell’orbita, latitudine, longitudine, orografia del suolo e, ovviamente, eventuali ostacoli.
“L’obiettivo primario di Amesis è produrre dati di irraggiamento molto accurati, con una risoluzione temporale di 15 minuti e spaziale di un chilometro quadrato, continui e omogenei su tutta l’area europea e nordafricana”, prosegue Filomena Romano dell’Imaa-Cnr. “Oltre al dato corrente, il modello fornisce previsioni giornaliere, mensili e annuali e serie storiche dal 2004. A seconda dello scenario, lo schema valuta i parametri per caratterizzare le nubi e l’aerosol che vengono usati per stimare l’irradianza al suolo. Il modello inoltre stima con anticipo la copertura nuvolosa”.
Le performance del modello sono state confermate dai confronti con i dati delle stazioni Gaw del Wmo (World Meteorological Organization) controllati dal Wrdc (World Radiation Data Center) e con altri modelli satellitari. Numerosi i settori in cui Amesis potrebbe dare un contributo: “La messa a punto di database e mappe della radiazione solare per ogni comune italiano; l’identificazione dei siti con il maggiore potenziale solare, ottimizzando in questo modo il ‘consumo’ di territorio; la conoscenza anticipata della copertura nuvolosa per valutare la potenza immessa nella rete, cruciale nella programmazione delle fonti di approvvigionamento e nella definizione delle tariffe”, conclude Geraldi. “Inoltre, la messa a punto di strumenti tecnico operativi a supporto della pianificazione urbana e delle azioni di retrofit energetico sul patrimonio edilizio esistente. Da non trascurare, infine, il ruolo della radiazione solare nella caratterizzazione della vocazionalità agricola del territorio”.