La sostenibilità è da anni una delle tematiche più sentite dal punto di vista politico, etico e sociale, nel nostro territorio come a livello internazionale, e la scelta di investire sul concetto di smart city è sicuramente una delle migliori soluzioni per sostenere la lotta allo spreco energetico e di risorse che affligge il nostro modello di sviluppo.
Alle numerose azioni virtuose messe in campo in questi ultimi anni dalla Fondazione Torino Smart City per supportare la trasformazione “intelligente” del nostro territorio, si aggiunge ora un importante e strategico tassello: la collaborazione con un soggetto privato di grande rilievo a livello internazionale in grado di approfondire l’integrazione tra le policy delle smart cities e quelle delle smart factory.
Ovvero ci si aspetta, grazie a questo accordo, di saper affiancare alle policy per efficientare gli edifici pubblici e per supportare i cittadini affinché siano più virtuosi nei loro consumi, strategie e progetti per integrare e progettare l’efficienza energetica e la sostenibilità a livello industriale e con forte impatto sull’area metropolitana.
EDF Fenice, società che opera nei servizi energetici alla grande industria, con sede nel torinese e presente in Italia, Russia, Polonia e Spagna, mette infatti a disposizione le attività, conoscenze e relazioni del proprio hub, l’Energy Efficiency Campus, per rinforzare le competenze del Progetto Torino Smart City, in particolare su alcune Aree strategiche come la divulgazione dei sistemi tecnologici e dei modelli d’investimento ESCo. per l’applicazione dell’efficienza energetica nell’industria, lo sviluppo di una filiera di competenza tecnologica sulla sostenibilità nell’area metropolitana torinese, la coabitazione e gestione ottimizzata tra i vettori energetici industriali e del territorio nelle aree Smart City europee.
“Finora ci siamo concentrati sul patrimonio pubblico – ha spiegato il Presidente della Fondazione Torino Smart City, Assessore Enzo Lavolta – con interventi su 800 edifici, pari a 7,5 milioni di metri cubi di volume. Siamo partiti l’anno scorso dalle scuole installando sensori in grado di fare una diagnosi energetica. Poi siamo intervenuti sul privato residenziale con accordi con gli amministratori di condominio per raccogliere dati sui consumi energetici. Premieremo quelli che hanno fatto interventi più significativi. Ora serve un salto di qualità coinvolgendo soggetti privati che vogliano misurare le prestazioni energetiche degli edifici produttivi, l’accordo con Edf Fenice per lo sviluppo dell’efficienza energetica in campo industriale è il primo passo e sono già 180 le imprese di media dimensione che hanno dimostrato di essere interessate al progetto”.