Cinque generatori eolici con una capacità istallata di 11,5 MW forniranno l’energia ai circa 11.000 residenti, ai molti turisti e ai tre impianti di dissalazione presenti nell’isola. Il surplus di energia accumulata servirà per pompare acqua, a più di 700 metri di altezza, nel bacino di alimentazione della centrale idroelettrica di back-up situato all’interno di un vulcano ormai estinto da millenni. Il bacino renderà disponibile l’energia in assenza di vento o in presenza di picchi della domanda. L’acqua, passando attraverso una serie di turbine da 11,3 MW, sarà convogliata in un piccolo bacino sottostante, della capacità di 150.000 metri cubi, per dare origine a un circuito chiuso molto efficiente sia dal punto di vista energetico che del risparmio economico.
Il sistema di “produzione combinata di energia” era già stato introdotto negli USA più di 50 anni fa, per accumulare l’energia prodotta in eccesso dalle centrali nucleari e immetterla in rete nei momenti di maggiore richiesta. La tecnologia che sarà impiegata a El Hierro, pur avendo un’analoga derivazione, è stata resa ancora più efficace e permetterà, d’ora in avanti, di migliorare sensibilmente l’efficienza dei sistemi di produzione a energia rinnovabile, consentendo di superare il vincolo tra la disponibilità dell’energia generata e la reale necessità di utilizzo.
Vista la complessità dell’impianto, Elecnor (Epc di Madrid specializzato nella realizzazione di progetti “green”), si è rivolto ad Abb per la specifica competenza tecnica e per la capacità di coordinare i vari interlocutori sia esterni che interni. La fornitura ABB per il nuovo impianto di El Hierro comprende vari quadri UniGear ZS1 a semplice piano, doppio piano e duplex, per un totale di 66 scomparti oltre a 14 scomparti UniMix di distribuzione secondaria e il sistema di protezione differenziale di sbarra.
L’ordine è stato acquisito dall’organizzazione di vendita spagnola Abb mentre presso l’Unità di media tensione di Dalmine (Bergamo) è stato realizzato lo studio della parte elettrica dell’impianto e sono stati prodotti i quadri elettrici di distribuzione primaria e secondaria. Lo studio delle protezione ha richiesto molto impegno perché l’impianto presenta una particolare complessità tecnica. Infatti, sebbene la potenza erogata non sia particolarmente elevata (circa 10 MW), nell’impianto sono presenti più fonti energetiche con caratteristiche di fluttuazione dell’energia prodotta e motori di notevole potenza per la stazione di pompaggio.
Le caratteristiche di questo impianto, sia in termini di autonomia energetica che per quanto riguarda l’impiego di fonti rinnovabili a basso impatto ambientale, apriranno certamente la strada per applicazioni analoghe in altre isole del Mediterraneo. Il sistema di El Hierro, infatti, è seguito molto da vicino da alcune importanti Utility europee con lo scopo di essere replicato in nuovi impianti. Poter disporre di un “serbatoio” per le energie rinnovabili è un significativo passo avanti nelle tecnologie “green” e permetterà di superare una serie di vincoli tecnologici che non ne hanno ancora consentito la diffusione su larga scala.
Abb: www.abb.com