Ue e rifiuti: il parere del CdR

Pubblicato il 19 febbraio 2015

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) chiede alla Commissione europea di non revocare le modifiche proposte alla legislazione dell’Ue in materia di rifiuti. Il Comitato – l’Assemblea Ue degli enti locali e regionali – ritiene molto più ragionevole ripartire dalle proposte esistenti piuttosto che ricominciare da zero. Invita quindi la Commissione a utilizzare le indicazioni fornite nel parere adottato dai leader locali e regionali nella plenaria dello scorso 12 febbraio come base per un intervento normativo ambizioso sui rifiuti, che apra davvero la strada a un’“economia circolare” sostenibile in Europa.

Il pacchetto dell’Ue in materia di rifiuti è stato proposto lo scorso anno dalla precedente Commissione europea con l’obiettivo di modificare la legislazione in vigore aumentando i livelli di riciclaggio e imponendo regole più severe in materia di discariche. La nuova Commissione, presieduta da Jean-Claude Juncker, sta valutando l’ipotesi di ritirare il pacchetto per presentare un progetto “più ambizioso” nel corso dell’anno. Mariana Gâju (RO/Pse), sindaco di Cumpăna, in Romania, e relatrice del parere del Comitato, ha ricordato che le nuove norme proposte dalla Commissione lo scorso anno potrebbero apportare un risparmio netto di 600 miliardi di euro, due milioni di nuovi posti di lavoro e una crescita del Pil pari all’1%. Gâju ha sottolineato che le città e le regioni d’Europa sono ben consapevoli dei vantaggi derivanti dal riciclo e dalla gestione dei rifiuti e ha chiesto alla Commissione europea di non perdere altro tempo ritirando il progetto iniziale.

“Le proposte sono lungi dall’essere perfette, ed è per questo che abbiamo sollevato un certo numero di questioni per le quali ravvisiamo dei margini di miglioramento. L’Ue, tuttavia, si basa sui compromessi, e il pacchetto iniziale è proprio questo: come possiamo immaginare, in pochi mesi, di arrivare a un nuovo accordo accettabile per tutti? Ripartire da zero equivale a sprecare i progressi compiuti. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la realizzazione di un’economia circolare porterà dei vantaggi all’economia, all’ambiente e ai cittadini: costruiamo quindi su quello che già abbiamo”, ha dichiarato Gâju.

Presentando il programma di lavoro della Commissione nel corso della sessione plenaria del CdR a Bruxelles, il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha confermato che il pacchetto sull’economia circolare è oggetto di revisione. Alle domande formulate dal CdR ha replicato che le proposte vanno migliorate per mettere in risalto anche il concetto di produzione economica sostenibile e renderle più realistiche: “Talvolta, al momento di proporre norme legislative in settori che consideriamo estremamente importanti, scegliamo degli strumenti poco realistici, che, in tutta onestà, sappiamo di non poter attuare”, ha dichiarato.

Il pacchetto originale sull’economia circolare dell’Ue contiene una serie di misure, tra cui la garanzia del riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani entro il 2030, l’obiettivo obbligatorio di riciclaggio dell’80% degli imballaggi entro il 2030 e il divieto dello smaltimento in discarica dei rifiuti riciclabili entro il 2025.

Il parere del Comitato fissa dei propri obiettivi i quali, ha dichiarato la relatrice, dovrebbero ora costituire la base della legislazione se la Commissione sceglierà di pubblicare un nuovo pacchetto: divieto dello smaltimento in discarica dei rifiuti riciclabili e di quelli biodegradabili entro il 1º gennaio 2025 e obbligatorietà dell’obiettivo che fissa a un limite massimo del 5% lo smaltimento in discarica dei rifiuti residui fino al 2030; adozione di una definizione unica di rifiuti urbani e di un unico metodo di calcolo per gli obiettivi di riciclaggio nell’Ue; una maggiore responsabilità ambientale da parte delle imprese mediante l’introduzione di raccomandazioni volte a garantire che i prodotti commercializzati provengano da fonti riciclate; introduzione di un nuovo obiettivo di riciclaggio per i rifiuti biologici nella direttiva quadro riveduta; inserimento, nella revisione intermedia della strategia Ue per la crescita – Europa 2020, di un nuovo obiettivo che preveda un aumento della produttività delle risorse pari almeno al 30% entro il 2030.

 

Unione europea: http://europa.eu



Contenuti correlati

  • rifiuti Nordea
    Non solo ambiente: il riciclo dei rifiuti può anche generare profitto

    Il mondo sembra invaso da immondizia. Almeno questa è la percezione che emerge quando si controllano le previsioni riguardanti l’aumento della produzione globale di rifiuti. Secondo la Banca Mondiale, infatti, per il 2050, l’immondizia creata a livello...

  • BTicino WrapEasy Conai
    BTicino vince il Bando Conai per l’ecodesign 2023

    Il nuovo imballo “WrapEasy Universal Packaging” sviluppato da BTicino e pensato per gli accessori dei canali serie P31 è stato premiato tra i vincitori del Bando Conai per l’ecodesign 2023. Il riconoscimento rappresenta un nuovo importante traguardo...

  • Ridurre i costi e migliorare la sostenibilità con motori e azionamenti efficienti

    La sostituzione di installazioni obsolete con motori più efficienti ed ecologici comporta benefici essenziali per l’ambiente e la gestione delle risorse. Al tempo stesso motori e azionamenti di nuova generazione riducono i costi di produzione e aumentano...

  • Bando Conai 2023 ecodesign
    -30% di emissioni di CO2 con gli imballaggi premiati dal Bando Conai

    219 casi di imballaggi rivisti in chiave sostenibile premiati, su un totale di 373 presentati da 107 aziende. È il bilancio in numeri della decima edizione del Bando Conai per l’ecodesign, patrocinato dal Ministero dell’ambiente e della...

  • Axis Communications_videosorveglianza
    L’utilità dei sistemi di videosorveglianza per il monitoraggio dei rifiuti

    A cura di: Andrea Sorri, Segment Development Manager, Smart Cities di Axis Communications “Emergenza rifiuti a Roma”, “Sequestrata discarica abusiva”: sono titoli che, tristemente, ci siamo abituati a leggere tra le pagine di cronaca. Del resto, secondo...

  • GP e il “cigno bianco”: nuove norme europee per le batterie

    I prodotti elettronici vengono certificati da numerosi enti a garanzia delle loro prestazioni, della loro qualità costruttiva e prestazionale nonché del loro impatto ambientale. Questi enti verificano che ogni prodotto risponda a stringenti requisiti e non è...

  • La seconda vita delle bucce di arancia grazie a Cyrkl

    Nel corso della produzione di prodotti alimentari, le aziende si trovano spesso nella situazione di dover scartare alcune risorse poiché non direttamente impiegabili nella loro produzione. È il caso delle bucce di arancia che, sebbene non possano...

  • Plastica e rifiuti: la gestione sostenibile parte dalla formazione

    Per promuovere le sane prassi ambientali, in primis una corretta gestione dei rifiuti, occorre partire dalla formazione delle classi dirigenti di domani: è questo l’obiettivo alla base del corso, che ha visto un ruolo di protagonismo del Consorzio nazionale...

  • Carburanti sintetici, un altro vettore energetico

    I carburanti sintetici sono tornati a essere un argomento di grande attualità. La riscoperta di questo tema, con rilevanti implicazioni industriali, spetta principalmente all’Unione Europea, che ha riconosciuto come i combustibili sintetici potrebbero essere una tecnologia adatta...

  • Verso un’economia circolare che funzioni

    I Paesi dell’Europa sono sotto pressione affinché rafforzino il loro impegno nella gestione dei rifiuti. I rifiuti urbani ammontano al 27 percento dei rifiuti totali prodotti nell’Unione Europea (esclusi i rifiuti minerali). Se non trattati correttamente, possono...

Scopri le novità scelte per te x