Turbina bi-regolante pale-inverter

Nel mese di aprile la turbina Sommersa 2.0 verrà installata all’interno del consorzio di Irrigazione Est Sesia in provincia di Pavia per essere poi presentata al mondo.

Pubblicato il 17 marzo 2015

Frendy Energy comunica di aver terminato gli studi e le osservazioni sul campo della propria turbina Sommersa 1.0 dopo 12 mesi di produzione e attenti test e di aver conseguentemente tratto le conclusioni, dando vita alla Sommersa 2.0, un ulteriore passo avanti tecnologico di rilevanza mondiale: la prima Kaplan ad asse orizzontale con generatore sommerso a doppia regolazione inverter-pale.

Infatti al fine di aumentare ulteriormente il già alto rendimento della turbina ottenuto su salti di appena 2 m grazie anche all’utilizzo di inverter di fabbricazione italiana, si è trovato il modo di accoppiare anche la modulazione delle pale per tentare di arrivare ad un rendimento del 90%, una milestone per i piccoli salti ad alta portata di flusso.

Rinaldo Denti, Presidente e Fondatore di Frendy Energy dichiara: “Sono anni che lavoriamo alla tecnologia, e nel campo idroelettrico non si improvvisa nulla, come diceva Leonardo da Vinci, con l’acqua solo la sperimentazione e l’attenta osservazione dei fenomeni può portare ad una innovazione consapevole. Il mercato ci percepisce come dei piccoli produttori di corrente idroelettrica, ma non sta assolutamente tenendo in considerazione dell’enorme lavoro che stiamo svolgendo per innovare, e presto o tardi qualche grosso gruppo dell’energia si interesserà inevitabilmente ai nostri risultati, perché siamo gli unici al mondo, insieme al nostro socio e partner industriale Scotta, ad esserci concentrati per avere ogni possibile soluzione a partire da 0,80 cm di salto”.

Piero Scotta, consigliere di amministrazione di Frendy Energy e Presidente dell’omonimo gruppo dichiara: “Stiamo procedendo nello sviluppo della linea ‘Sommersa’ con una attenzione e cura degna della più alta tradizione della meccanica italiana da un lato, abbinando l’elettronica più evoluta dall’altro: il risultato è un prodotto performante, economico, robusto, flessibile e adatto a una miriade di situazioni dove diversamente i progetti non potrebbero essere sviluppati”.

Rinaldo Denti conclude: “Da un lato il legislatore ha dato un segnale chiaro su dove vuole che avvenga in Italia lo sviluppo dell’idroelettrico, ovvero nei canali irrigui con una potenza installata inferiore ai 250 Kw, dove l’accesso alla tariffa incentivante è diretta e la nostra soluzione sarà un bench mark mondiale, ma anche in Europa e nella vicina Svizzera i programmi dei Governi sono tutti per il mini-idro con incentivi che promettono bene per il nostro futuro anche di export, e avremo così dimostrato che gli incentivi che abbiamo ricevuto sono stati un ottimo investimento per tutti”.



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