PID: recuperare l’investimento nel fotovoltaico

Confermate da Tüv Rheinland Italia le ottime prestazioni della soluzione al PID proposta da Omron.

Pubblicato il 19 gennaio 2015

Il PID (Potential Induced Degradation), ovvero il degrado di prestazioni dei pannelli fotovoltaici dovuto all’esposizione del sistema fotovoltaico a un potenziale negativo può avere un effetto drammatico sul ritorno dell’investimento di un impianto fotovoltaico in quanto può causare un degrado di prestazioni anche fino al 70%, con perdite economiche estremamente importanti.

Non esistono statistiche ufficiali che diano indicazioni sulla frequenza con cui si presenta il problema né su quanto tempo dopo la messa in produzione dei pannelli si verifichi il fenomeno, ma da dati raccolti sul campo e attraverso test in camera climatica si sa che l’alta temperatura, l’umidità e la salinità delle zone marine unitamente al basso valore di isolamento dei moduli sono fra gli elementi che accelerano l’insorgere del PID. Da uno studio del PI Berlin (Quality for Photovoltaic Webinar by Solarpraxis 30/9/2014) che ha coinvolto più di 150 moduli disponibili sul mercato risulta che in condizioni particolari di stress (85°C, 85% umidità) il 57% dei moduli risultano avere un degrado superiore al 30%.

Tüv Rheinland Italia ha realizzato alcuni test per valutare le soluzioni di rigenerazione e prevenzione da PID proposta da Omron, che consiste nell’inserimento di un dispositivo di rigenerazione collegato in serie all’inverter KP100L, il quale grazie al circuito Zcc previene dal PID.

Il primo test comparativo, con l’obiettivo di valutare l’efficacia dell’inverter Omron come strumento di prevenzione, è stato effettuato riproducendo in laboratorio le condizioni ambientali critiche che favoriscono il PID, umidità e temperatura elevata. Le misurazioni effettuate hanno messo in evidenza una perdita di potenza massima dello 0,28% sul modulo accoppiato ad inverter Omron che integra il circuito Zcc (contro una perdita dell’84,69% sul modulo accoppiato ad inverter di altra marca, quindi non dotato di circuito Zcc).

Il secondo test ha analizzato l’efficacia della soluzione di rigenerazione verificando il recupero di prestazioni di pannelli affetti da PID di un impianto in Nord Europa. I moduli danneggiati sono stati sottoposti a due mesi di rigenerazione sul campo ma, a garanzia dell’efficacia della soluzione, le misurazioni definitive sono state effettuate in laboratorio accreditato Tüv Rheinland.

“I test sono stati ripetuti su sei pannelli dei quali tre gravemente danneggiati (degrado superiore all’80%) e tre più moderatamente danneggiati (degrado tra il 30% e il 50%), dichiara Marco Piva di Tüv Rheinland Italia. “I risultati finali sono stati pressoché analoghi nei due casi, con un recupero tra l’88% e il 92% rispetto alla potenza nominale dichiarata dal costruttore dei moduli. Ciò dimostra che un recupero dal PID di moduli anche gravemente danneggiati è possibile, addirittura con tecnologia di campo (nel caso di PID reversibile).”

I due test mettono in luce il pregio della soluzione proposta da Omron, che agisce sia sulla rigenerazione sia sulla prevenzione, con la possibilità di rimuovere il dispositivo di rigenerazione una volta ripristinata la produttività dell’impianto. Le celle rigenerate, infatti, rimarranno immuni da PID grazie all’effetto del circuito Zcc nell’inverter, che mantiene a terra il polo negativo delle stringhe fotovoltaiche.

Il recupero della produttività degli impianti fotovoltaici rientra nelle strategie Omron, che è infatti l’unico produttore di inverter che fornisce ai suoi partner (società che si occupano di Operation&Maintenance e di Asset Management) il vantaggio competitivo di una soluzione testata e certificata da un ente internazionale”, dichiara Eleonora Denna, Product Marketing Manager di Omron.

 

Tüv Rheinland Italia: http://www.tuv.com/it

Omron Corporation: www.omron.it



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