Luce perfetta

Un brevetto del Politecnico di Milano permette alle superfici trasparenti degli edifici e dei veicoli di autoregolare la luce.

Pubblicato il 9 febbraio 2015

Da oggi le superfici trasparenti degli edifici e dei veicoli saranno in grado di autoregolare la luce, regalando sia una visione nitida e continua in ogni periodo dell’anno, sia una riduzione sensibile del fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva-invernale. Questo grazie al “dispositivo interattivo per il controllo selettivo e dinamico della radiazione elettromagnetica” brevettato al Politecnico di Milano, in grado di valorizzare sia il daylight sia l’illuminazione artificiale interna.

È stata progettata una coppia di filtri traslabili linearmente da abbinare alle superfici trasparenti, in grado di schermare in modo passivo e selettivo la porzione di spettro solare desiderata, lasciandosi invece attraversare dalle lunghezze d’onda che non vengono polarizzate (per esempio, v>58% con τ550nm>65%).

Il tutto grazie ad una speciale nano-struttura, realizzata con procedimenti nano-litografici, il cui intervallo di interazione è scelto in funzione della zona climatica di installazione e della dimensione delle superfici finestrate di cui si dispone.

Il dispositivo è in grado di variare in modo graduale e dinamico le proprietà di trasmissione e riflessione delle superfici trasparenti, mantenendo al contempo ridotti coefficienti di assorbimento (16%<αe<22%) che escludono il rischio di shock termico nei vetri.

La capacità passiva di trasmettere selettivamente la luce, per esempio riflettendo interamente o parzialmente la sola porzione termica (NIR) dello spettro solare, rende questo dispositivo unico tra le soluzioni dinamiche esistenti, poiché ne consente l’utilizzo anche su superfici di piccole e medie dimensioni.

Con questa soluzione si risponde alla necessità di passare da una luce “calda” in inverno, ad una luce “fredda” in estate ottimizzando così gli apporti solari gratuiti e ottenendo elevati livelli di protezione solare senza dover sacrificare la connessione visiva tra interno ed esterno.

Ne traggono ulteriori benefici anche le superfici colorate, le persone e più in generale gli ambienti indoor, poiché risultano protetti dalle radiazioni ultraviolette.

 

Politecnico di Milano: http://www.polimi.it



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