Le acque reflue sono una risorsa sottovalutata

Pubblicato il 27 agosto 2015

Il trattamento delle acque reflue si sta rivelando un solido investimento, come si può evincere da esempi da tutto il mondo che mostrano come i loro benefici vadano al di là della salute umana per includere i rifornimenti di irrigazione per la selvicoltura e l’industria, il biogas, l’acqua per uso domestico, il calore, l’energia elettrica e i fertilizzanti.

Un libro recentemente pubblicato, presentato da WaterLex e dal United Nations Environment Programme (Unep), intitolato “Good Practices for Regulating Wastewater Treatment: Legislation, Policies and Standards” (Buone pratiche per la regolamentazione del trattamento delle acque reflue: legislazione, politiche e standard), descrive esempi di successo in cui le acque reflue sono state convertite in fonte di guadagno.

A 30 miliardi di dollari all’anno, i costi di investimento nel trattamento delle acque reflue risultano alti perché le opportunità di trarne profitto vengono mancate. In Nord America, per esempio, il 75% delle acque reflue viene trattato ma solo il 3,8% viene riutilizzato, mentre nei Paesi a basso reddito solo l’8% viene trattato.

Il libro mette in dubbio l’immagine negativa degli impianti di trattamento delle acque reflue, citando l’esempio di Melbourne, dove la più grande struttura per il trattamento è anche una riserva naturale protetta dalla Ramsar Convention per i terreni acquitrinosi. La città tratta più della metà delle sue acque reflue – 500 milioni di m3 al giorno – attraverso lo sfruttamento del processo naturale che si verifica in un sistema lagunare di 11.000 ettari. Il metano, che è il sottoprodotto di questo metodo di smaltimento, è catturato e impiegato per produrre energia elettrica, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico e riducendo l’odore sgradevole.

Lo studio ha anche dimostrato come i sistemi legali possono influenzare la qualità e l’accessibilità dell’acqua. Per esempio, il diritto umano ad un ambiente sano, esplicitamente stabilito dalle costituzioni di 177 Paesi, ha aiutato nella pulizia del bacino del fiume Matanza-Riachuelo in Argentina.

Il fiume, che scorre attraverso Buenos Aires, era stato inquinato dalle acque reflue domestiche non trattate e dagli scarichi da più di 3.000 industrie cittadine (24% del Pil argentino) risultando due volte superiore rispetto alle province vicine per ciò che riguarda il tasso di mortalità infantile. La Corte suprema argentina ha ordinato di formare un comitato di vigilanza costituito da rappresentanti della società civile, che ha già assicurato la rimozione di 70.000 tonnellate di rifiuti dal fiume e 243.00 m3 di rifiuti da discarica.

Il libro analizza anche i differenti tipi di possibilità di trattamento di acque reflue, come l’impianto combinato e il sistema cooperativo in Finlandia, dove le città fanno affidamento su impianti che sono autosufficienti al 100% per il riscaldamento e al 50% per l’energia elettrica, mentre le remote comunità rurali approntano cooperative per trattare le loro acque reflue.

L’impianto di As-Samra in Giordania, che fornisce acqua per l’agricoltura, è autosufficiente al 95% per il biogas. Singapore, che attualmente importa il 40% della sua acqua, sta esaminando innovative soluzioni di trattamento idrico per raggiungere l’obiettivo di indipendenza idrica entro il 2060. dopo più di due anni di sperimentazione Singapore ha installato quattro impianti di recupero, attraverso i quali passano 547.200 m3 di acqua al giorno.

L’e-book, lanciato a Stoccolma come parte delle celebrazioni della World Water Week, è una tempestiva risposta alla diminuzione di un terzo della biodiversità nei fiumi, nei laghi e nei terreni acquitrinosi causata dal deterioramento della qualità dell’acqua. Il libro consiglia una reazione integrata al problema, con una speciale considerazione per l’ambiente urbano, dal momento che si prevede che la popolazione degli abitanti della città raggiungerà più di 6 miliardi di unità nei prossimi 40 anni. Attualmente, circa il 90% dei flussi di acque reflue non trattate sono generati in aree costiere densamente popolate.

 

Foto: Western Treatment Plant Lagoons by Melbourne Water



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