Il valore dell’efficienza energetica

Efficienza energetica: quando la sostenibilità è dettata dai costi. Il controllo dei costi motiva le aziende ma manca ancora una strategia “olistica”.

Pubblicato il 17 luglio 2015

Mosse dalla necessità di controllo dei costi, le aziende si impegnano sì nell’efficienza energetica, ma la maggior parte rimane in superficie, non cogliendone il potenziale. Questi risultati emergono dall’indagine internazionale condotta dall’ente di certificazione Dnv GL – Business Assurance, in collaborazione con l’Istituto Gfk Eurisko, su 1.557 professionisti di diversi settori in Europa, America e Asia.

L’efficienza energetica è un tema fondamentale: non soltanto a livello personale (77%) e sociale (81%), ma anche dal punto di vista delle dinamiche di business (69%). Il 57% delle aziende ha adottato una strategia ad hoc e il 55% si è dato degli obiettivi misurabili, con percentuali che aumentano di 10 punti circa per le imprese appartenenti ai settori ad alto consumo energetico.
Tuttavia, l’efficienza energetica è ancora un’ambizione generica, con obiettivi fissati per lo più a livello aziendale in modo complessivo (37%). Sono molto poche le imprese che si danno obiettivi concreti legati alle singole attività; anche tra le aziende ad elevato consumo energetico.

Il 67% delle aziende ha investito in iniziative di efficienza energetica negli ultimi tre anni. La sostenibilità è dettata dai costi: il 46% ha investito in strumenti più efficienti o in iniziative finalizzate a ridurre consumi e costi. Le aziende stanno compiendo sforzi concreti per ottimizzare la gestione energetica, ma senza una visione a lungo termine. Solo il 26% si è dotato di un piano di gestione dell’energia. Iniziative più sofisticate come la formazione del personale (21%), nominare un energy manager (20%) o attività di audit e assessment (20%) giocano un ruolo minore.
Mancano una strategia chiara e un approccio sistematico: sono meno della metà le aziende che dopo aver intrapreso attività di efficienza energetica sono in grado di quantificare i risparmi ottenuti.

La consapevolezza da parte del management non manca; soltanto il 18% delle aziende lo segnala come problema. Gli ostacoli che impediscono alle aziende di fare progressi in materia di efficienza energetica sono principalmente di natura economica: altre priorità richiedono risorse (36%), realizzazioni costose (33%), mancanza di ritorni economici (25%) e focalizzazione su risultati a breve termine (24%) sono in cima alla lista.

Un approccio sistematico aiuterebbe le aziende a prendere le giuste decisioni e ottenere un ritorno adeguato dagli investimenti. Tuttavia, i vantaggi sono percepiti come superiori ai costi (59%), specialmente per quel che riguarda i risparmi (54%).

In futuro l’impegno aumenterà e l’approccio sarà più maturo. Le attività legate alla riduzione dei costi e dei consumi resteranno le azioni più comuni, ma si assisterà anche a un aumento significativo di iniziative strategiche come la formazione del personale (+13% rispetto a oggi), l’identificazione dei potenziali di risparmio energetico (+8%) e la preparazione di piani di gestione dell’energia (+7%).

Luca Crisciotti, amministratore delegato di Dnv GL – Business Assurance ha così commentato: “Sfortunatamente la maggior parte delle aziende non sta adottando un approccio olistico. I criteri dell’efficienza energetica non vengono ancora applicati a tutti i livelli organizzativi. Le aziende si stanno focalizzando principalmente sulla riduzione dei costi e dei consumi – che è certamente buona cosa – ma mancano di un approccio a tutto tondo che consentirebbe di cogliere appieno il potenziale di un’efficiente gestione energetica. Adottare un sistema di gestione energetica aiuterebbe a definire una strategia e a tradurla in azione. Affrontare i temi dell’efficienza energetica soltanto a livello operativo non è sufficiente”.

L’indagine è stata condotta nell’aprile 2015 su un campione di 1.577 professionisti che lavorano presso importanti aziende nei settori primario, secondario e terziario in differenti segmenti industriali in Europa, America e Asia.

Il campione consiste di clienti Dnv GL e non è statisticamente rappresentativo della popolazione delle aziende mondiali: il 22% delle aziende coinvolte ha meno di 50 dipendenti, il 35% da 50 a 249 e il 43% oltre 250; il 4% delle aziende opera nel settore primario, il 54% nel settore secondario e il 42% nel settore terziario.

Il 18% delle aziende appartiene a settori ad alto utilizzo di energia: estrattivo e minerario; fornitura di energia elettrica, gas e acqua; lavorazione del legno e altri prodotti provenienti da legno e sughero; produzione di articoli di paglia e materiali intrecciati; produzione di polpa, carta e prodotti di carta; pubblicazione, stampa e riproduzione di materiali registrati; produzione di carbone, prodotti raffinati dal petrolio e combustibile nucleare; lavorazione di sostanze e prodotti chimici; produzione di gomma e prodotti plastici; produzione di altri prodotti minerali non metallici; produzione di metalli di base; riciclo. Il campione comprende 67 aziende definite “leader”.

La classificazione di una azienda nella categoria “leader” è basata su un insieme di requisiti specifici definiti da Dnv GL: avere una strategia di efficienza energetica; stabilire obiettivi di efficienza energetica misurabili; stabilire obiettivi di riduzione a livello aziendale, a livello di funzione, a livello di area; avere investito in iniziative di efficienza energetica negli ultimi tre anni; quantificare l’ammontare di risparmi energetici da queste iniziative; essere capaci di valutare il rapporto generale costi/benefici delle azioni intraprese. Maggiori informazioni sono disponibili nel Rapporto.

Il questionario è stato somministrato utilizzando la metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interviewing).



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