Horizon Europe, l’Italia è protagonista nell’innovazione energetica

Pubblicato il 17 luglio 2018

È dedicata alla sostenibilità energetica gran parte della dotazione complessiva da 100 miliardi di euro prevista da Horizon Europe, il nuovo programma quadro destinato a finanziare la ricerca e l’innovazione a partire dal 2021 fino al 2027. Horizon Europe ha debuttato nei giorni scorsi all’Euro Science Open Forum 201 di Tolosa per voce del commissario europeo alla Ricerca, Scienza e Innovazione, Carlos Moedas, e sostituirà e migliorerà la programmazione in vigore, ovvero Horizon 2020.

«Se con Horizon 2020 l’Italia ha fatto incetta di finanziamenti, pensiamo che il nuovo programma Horizon Europe, grazie al know how acquisito da aziende e ricercatori, possa rendere il nostro Paese sempre più protagonista nell’innovazione energetica, ambito cui saranno destinati 15 miliardi di euro». Lo dichiarano gli esperti del centro studi Avvenia, società del gruppo Terna operante nel campo dell’efficientamento energetico, a margine della presentazione del programma quadro che poggia su tre pilastri: Open Science (budget di 25,8 miliardi di euro), Sfide globali e competitività dell’Industria (52,7 miliardi), Open Innovation (13,5 miliardi di euro la cifra prevista).

«Analizzando il dossier di Horizon Europe – spiegano gli analisti di Avvenia – troviamo che la dotazione prevista nel cluster ‘Energia, clima e mobilità’ afferente al secondo pilastro, sia la più importante insieme all’innovazione digitale e industriale, ed è pari a 15 miliardi di euro. Si andranno a finanziare nuove soluzioni in grado di accompagnare e abilitare lat ransizione energetica nell’industria e nelle costruzioni in generale, nelle città, affrontando il tema dell’approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione; soluzioni di smart mobility, riduzione dell’impatto ambientale, miglioramento della competitività industriale attraverso i trasporti. Horizon Europe offrirà enormi opportunità al comparto produttivo italiano: la creazione del nuovo Cei (Consiglio europeo dell’Innovazione) si profila come un ottimo strumento per chi parteciperà ai bandi, con maggiori chance di vedere transitare la propria idea progettuale dal laboratorio al mercato, con impatto positivo anche sull’occupazione».

Conclude lo staff di Avvenia: «La centralità del tema energetico è confermata nel passaggio da Horizon 2020 ad Horizon Europe. Gli studi di scenario utilizzati per supportare il nuovo programma quadro guardano già all’Europa del 2040, e possono offrire una utile indicazione sulla strada da intraprendere per raggiungere ambiziosi obiettivi, come la ‘low carbon economy’ basata sia sull’approccio naturale attraverso la riforestazione, sia su quello tecnologico che consentirà la ritenzione ed il riuso della CO2, per esempio grazie e nuovi materiali. Altro obiettivo per il 2040 sarà l’utilizzo del 50% dell’energia da fonti rinnovabili (nel frattempo arrivata a costi estremamente competitivi come da scenario ‘Cheap renewable energy’, ndr) per industria, abitazioni e trasporti».



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