Formaldeide: i limiti USA per le emissioni

Pubblicato il 13 febbraio 2017

Chi vorrà esportare pannelli a base legno o prodotti finiti che li utilizzano deve sapere che dal prossimo dicembre – e non da luglio, come qualcuno temeva – in tutti gli Stati Uniti entrerà in vigore una nuova norma che definisce i limiti per le emissioni di formaldeide. Epa-Environment Protection Agency ha fatto proprie le norme attualmente in vigore nel solo Stato della California emanate dal Carb, il California Air Resources Board che nel 2009 emanò un regolamento legislativo (il “Final Regulation Order ATCM §93120”) per imporre a produttori, importatori, distributori e trasformatori di pannelli il rispetto di limiti ben precisi: 0,05 parti per milione per i pannelli di compensato; 0,09 per i pannelli di particelle (i truciolari); 0,11 per i pannelli Mdf e 0,13 ppm per i pannelli Mdf sottili, ovvero con uno spessore fino a 8 millimetri. Una norma che ha definito anche precisi metodi di controllo e di certificazione del prodotto, che deve essere rilasciata da un ente certificatore riconosciuto dall’ente californiano e prevede visite e prelievi di campioni trimestrali, oltre a controlli delegati alle aziende stesse – secondo rigidi protocolli – su ogni lotto di produzione.

Catas è stato il primo laboratorio italiano a essere riconosciuto da Carb, entrando a far parte – con la sigla “TPC 016” – del ristretto gruppo di enti indipendenti autorizzati: a oggi, infatti, in tutto il mondo si contano solo 43 di questi TPC (Third Party Certifier), di fatto testimoni di una stringente regolamentazione fatta propria anche da Ikea.

Il 12 dicembre scorso, dunque, è stata pubblicata nel Registro Federale degli Stati Uniti la versione definitiva della “Formaldehyde Standards for Composite Wood Products Act”, regolamento che sarà effettivamente in vigore su tutto il territorio degli Stati Uniti dopo un anno dalla sua pubblicazione, quindi a partire dal 12 dicembre 2017. Il nuovo dispositivo aggiunge qualche elemento di novità allo standard californiano: fra i materiali coinvolti  – oltre ai pannelli di particelle e di fibre grezzi e i compensati – ci saranno anche i pannelli impiallacciati, soggetti al limite valido per i compensati e in base alla tipologia di adesivo utilizzata per incollare il rivestimento. Ciò significa che non solo chi produce pannelli, ma anche chi si occupa di lavorazioni successive, della nobilitazione, dovrà rispettare il dettato della norma. I certificatori riconosciuti a suo tempo dal CARB – fra cui, come già ricordato, il Catas – saranno automaticamente approvati dall’ente federale Environment Protection Agency, per i primi due anni di attività, con specifiche procedure di rinnovo.



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