ELEMENTI – Arsenico, via del Quinto Gruppo, 33
L’arsenico, come è ben noto, è un veleno, quello che le vecchie signore del film di Frank Capra usavano per far fuori i loro pensionanti. Il suo nome viene da una parola persiana che è stata trasformata dai greci nel nome “arsenikon”, passato quasi tale e quale in latino e nelle lingue europee. L’arsenico era presente in molte leghe usate nell’antichità, insieme al rame e ad altri metalli, ma si dice che sia stato Alberto Magno (1193-1280) il primo a isolare l’elemento. Dell’arsenico erano noti molti sali, solfuri e ossidi, usati per belletti e …per avvelenare i potenti.
L’arsenico ha peso atomico 75, il peso dell’isotopo stabile, e si trova in fila sotto l’azoto e il fosforo nella tabella di Mendeleev. Si conoscono i sali dell’arsenico trivalente, detti arseniti (i più tossici) e dell’arsenico pentavalente, detti arseniati (meno tossici). La tossicità dei sali di arsenico ha fatto si che siano stati usati in agricoltura come antiparassitari, per la difesa dei pali di legno contro l’attacco di microrganismi, come topicidi. Usi imprudenti perché, col passare del tempo, si è visto che i residui rimasti nell’ambiente provocavano intossicazione, tanto che l’uso dei composti dell’arsenico è stato gradualmente vietato in molti paesi.
L’arsenico presente spontaneamente nelle rocce può essere sciolto dalle piogge e può arrivare fino alle acque superficiali; è stato così scoperto un avvelenamento di massa nel Bangladesh dove decine di milioni di persone bevono acqua contenente elevate concentrazioni di arsenico e che molte di esse presentano gravi forme di intossicazione dovute a questo metallo. Non appena sono cominciate analisi più frequenti e sistematiche dell’arsenico nelle acque si è visto che esso è presente in molte zone della terra e nelle acque bevute da moltissime persone, non solo in Asia. Per esempio le piriti – quei solfuri di ferro che, in seguito a riscaldamento ad alta temperatura forniscono acido solforico per l’industria chimica (per decenni, fra l’altro, a Scarlino in Toscana) e lasciano come residui degli ossidi da cui può essere estratto il ferro – spesso contengono arsenico, il quale finisce nei depositi di residui industriali.
Le norme igieniche internazionali stabiliscono che nelle acque potabili la concentrazione di arsenico non deve superare i 10 millesimi di milligrammo (microgrammi) per litro, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità; secondo le norme europee è tollerata una concentrazione fino a 50 microgrammi per litro di acqua. Ai fini della difesa della salute è bene che nelle acque siano analizzate separatamente le concentrazioni delle due forme chimiche dell’arsenico e anche che siano abbassati i limiti massimi tollerati per l’arsenico nelle acque potabili.
L’arsenico si ricava come sottoprodotto dalla raffinazione del rame; può anche essere ottenuto dall’arrostimento dell’arsenopirite durante il quale l’arsenico distilla e viene recuperato. La produzione mondiale di arsenico, espressa in triossido di arsenico, ammonta a circa 55.000 t/anno; il principale produttore è la Cina, seguita da Cile e Marocco. Alla crisi della produzione e dell’uso delle forme tossiche dell’arsenico fa riscontro una qualche resurrezione dell’uso del metallo nei semiconduttori a base di arseniuro di gallio impiegato nelle celle fotovoltaiche e in informatica. L’arsenico viene inoltre usato nell’industria vetraria e, insieme al piombo, per la fabbricazione di leghe adatte per i pallini da caccia. Composti di arsenico sono stati impiegati come gas tossici in combattimento durante la prima guerra mondiale. Un arsenobenzolo, il Salvarsan, fu il primo medicamento usato con successo contro la sifilide da Paul Erhlich (1854-1915) nel 1909; oggi si usano altre sostanze.
di Giorgio Nebbia
Contenuti correlati
-
Giornata Mondiale dell’Acqua
Ogni 22 marzo, il mondo celebra la Giornata Mondiale dell’ Acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite per mettere in evidenza l’importanza vitale di questa risorsa. Quest’anno, TÜV Italia vuole riflettere sull’urgente necessità di preservare le risorse...
-
Nasce la community digitale italiana delle acque
Investire in tecnologie digitali per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del servizio idrico: questa è la sfida che il Gruppo Acqua della Fondazione per la Sostenibilità Digitale intende affrontare con la creazione della Community Italiana delle Acque, la...
-
Terminato il progetto triennale di Water for All nel Nord Uganda con Atlas Copco
Si è recentemente concluso il progetto “Solar for Inclusive WASH”, finanziato dalla Fondazione Peter Wallenberg e da Water for All, organizzazione senza fini di lucro a cui partecipano attivamente il Gruppo Atlas Copco, Epiroc e i loro...
-
TÜV SÜD: come mitigare l’impatto delle microplastiche sull’ambiente
Una delle principali fonti di inquinamento ambientale da microplastiche sono le fibre rilasciate dai tessuti. Oggi molti capi di abbigliamento sono realizzati con fibre sintetiche come il poliestere, il nylon e l’acrilico. Quando gli indumenti in fibre...
-
Anie CSI: rete di misurazione del gas come modello anche per l’acqua
L’innovazione digitale può diventare risparmio per il gestore del servizio, quindi offrire fondi per gli investimenti nella manutenzione delle reti. In ultima analisi, è risparmio per l’utenza. La proposta arriva da Anie CSI, l’Associazione che in Confindustria rappresenta...
-
Industria più sostenibile con gli impianti di riutilizzo delle acque reflue
Il recupero e la gestione delle acque reflue provenienti da uso industriale o civile sono tematiche chiave per un’industria italiana che desidera aumentare la sua produzione e che sceglie di farlo in modo sostenibile, sostiene White Lab,...
-
Accadueo, dibattito sullo smart water management per combattere le perdite idriche
La digitalizzazione delle reti e le tecnologie più all’avanguardia contro le perdite idriche sono stati i temi al centro della recente manifestazione dedicata al sistema idrico Accadueo. L’evento, che ha visto la partecipazione di speaker nazionali ed...
-
Con l’IoT e l’AI di Quick Algorithm è possibile ridurre le perdite idriche fino al 30%
In Italia in un anno viene sprecato più di un terzo di tutta l’acqua immessa nella rete idrica e il 42% dell’acqua potabile, quantità pari al fabbisogno di 43 milioni di persone, soprattutto a causa di perdite...
-
Come ridurre il consumo industriale di acqua con il PLM
Una strategia completa di sostenibilità deve tenere in considerazione anche il consumo di acqua e il rischio idrico. La gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) offre alle aziende la trasparenza necessaria per un utilizzo efficiente...
-
Acqua Novara supportata da Schneider Electric nel percorso verso la sostenibilità
Acqua Novara gestisce il servizio idrico integrato in 140 comuni delle provincie di Novara e Verbania-Cusio-Ossola: un territorio abitato da una popolazione di 450.000 abitanti, il cui consumo medio annuale è di circa 38 milioni di metri...