Ecomondo: Galletti incontra il mondo automotive

A Rimini Fiera il monito di Gian Luca Galletti a H2R-Mfs 2015: barare sull’ambiente non conviene.

Pubblicato il 9 novembre 2015

Taglio del nastro a Rimini Fiera, per la diciannovesima edizione di Ecomondo, a cura del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al sindaco Andrea Gnassi e al presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni.

L’incontro col ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, nell’area di H2R, ha raccolto quella parte del mondo automotive più sensibile e più attenta ai problemi dell’ecologia. Grazie alla creatività di Omniauto, le domande sono state poste in forma illustrata, per toccare i temi del veicolo elettrico (elettrico è bello, ma dateci la corrente!), di quello a idrogeno (vogliamo l’auto a idrogeno si o no?), del diesel (il diesel deve morire?) e della Intermodalità (Intermodalità questa sconosciuta). Mediatori dell’incontro Fabio Orecchini, ideatore di H2R e Tommaso Tommasi, direttore di InterAutoNews.

Immaginare una grande città percorsa da auto non inquinanti, né rumorose… la buona notizia è che le auto elettriche ora sono disponibili, i loro prezzi più accessibili e l’autonomia delle batterie migliorata, ma di contro mancano le infrastrutture: in Italia sono attive 968 colonnine, contro le 1.028 del Portogallo, le 9.297 della Germania, le 5.849 della Norvegia e le 8.724 dell’ Olanda.

Galletti ha spiegato che il tema è strettamente collegato a quanto discusso nella plenaria degli Stati Generali della Green Economy, inserito negli obiettivi del COP21 di Parigi 2015 (riduzione di CO2) ed il Governo si impegna ad incoraggiare il passaggio dal trasporto privato a quello pubblico e puntare ai veicoli elettrici tramite l’incentivazione diretta dello Stato ai Comuni per l’installazione di colonnine di ricarica, a partire dalle principali città italiane.

Guidare un’auto che emette solo vapore acqueo è il sogno dell’auto a idrogeno di cui si parla da decenni: la tecnologia sembrerebbe pronta a giudicare dalle prime auto prodotte in serie (a H2R l’anteprima italiana di Toyota Mirai, la prima berlina a celle a combustibile alimentata a idrogeno), una Direttiva europea chiede agli Stati membri di definire entro novembre 2016 i combustibili alternativi che intendono sviluppare nel prossimo decennio, ma in Italia non si parte. C’è un solo distributore attivo a Bolzano e la legge non consente di rifornire le auto di un’ultima generazione limitando lo stoccaggio alle 350 bar di pressione contro le 700 che servirebbero. Se non modifichiamo la normativa non andiamo da nessuna parte. Galletti ha ribadito che anche la strategia dell’idrogeno può rientrare nei piani del Governo: le nuove tecnologie ci porteranno a rinnovare il nostro parco mezzi nella maniera più ecocompatibile possibile e dunque nessuna preclusione nei confronti di tecnologie proposte, né per ricerca e sviluppo o in termini di infrastrutture.

Dopo il dieselgate cosa succederà alle auto diesel? Ci sono più interessi da coniugare: quello degli automobilisti, in primis e quello dei produttori dato che il diesel rappresenta il 55% delle vendite Italiane. Secondo Galletti non c’è una posizione italiana ma una più ampia posizione condivisa con l’Europa: rivedere i test per l’immissione nei mercati di queste auto, la procedura verrà accelerata affinché i dati relativi alle emissioni in sede di omologazione con quelli rilevati in circolazione coincidano sempre di più.

Il caso “dieselgate” insegna chiaramente che “barare sull’ambiente non conviene più, questo è un chiaro segno al mercato perché l’economia vuole bassi tassi di emissioni”. Inoltre è fondamentale mantenere i nervi saldi, l’economia automobilistica è importante sia a livello globale sia europeo e nazionale, il Governo interviene a livello normativo per migliorare gli standard, apre a nuove tecnologie, ma ovviamente non intende assolutamente chiudere al diesel.

Intermobilità significa adoperare più mezzi di trasporto per un trasferimento, magari per andare a lavoro: uscire di casa, prendere la bici, salire sulla metro o un treno e poi magari prendere un’auto in carsharing. Galletti ha citato il provvedimento di natura ambientale che investe 35 milioni per migliorare gli spostamenti di diverse realtà come, ad esempio, lo spostamento da casa a scuola: strategie volte a incentivare gli studenti a utilizzare la bici per i trasferimenti.

H2R 2015 era un evento a Impatto Zero. Le emissioni di CO2 sono state compensate mediante la creazione e tutela di aree forestali in Paesi in Via di Sviluppo.



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