Best Practices della chimica sostenibile

Pubblicato il 29 dicembre 2015

Coinvolgimento degli attori sociali, distribuzione e trasporto di prodotti chimici, efficienza energetica; protezione dell’ambiente, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, sicurezza del processo produttivo, responsabilità del prodotto, controllo e difesa dello stabilimento.

Sono queste le otto aree manageriali in base alle quali Federchimica ha assegnato il Premio Responsible Care 2015.

Sei le imprese premiate, Bayer, Infineum Italia, Mapei, Nuova Solmine, Pink Frogs e Versalis, che hanno realizzato importanti risultati di sostenibilità in una o più di queste aree.

Giunto alla sua undicesima edizione, il Premio rappresenta un’importante iniziativa volta a mostrare concretamente la capacità dell’industria chimica di conseguire lo sviluppo sostenibile. Tema su cui la Federazione è molto attenta, così come è emerso sia dai lavori della recente Terza Conferenza sulla Chimica Sostenibile, sia dal Quarto Annuario sulla Ricerca per la chimica sostenibile, da cui sono spiccate, ancora una volta, le best practices del settore.

L’incremento della chimica sostenibile giocherà infatti un ruolo fondamentale per il futuro del Pianeta, a partire dalla lotta al surriscaldamento globale, al centro dei lavori della COP21 di Parigi, appena conclusa, con un impatto positivo sempre più esteso sulla collettività.

Con il 71% di imprese innovative, il settore chimico non soltanto mostra la più alta quota di industrie di questo tipo, ma detiene anche il palma res per la diffusione dell’attività di Ricerca e Sviluppo (R&S), pari al 42%, percentuale più che doppia rispetto alla media dell’industria manifatturiera.

L’industria chimica, a fronte di investimenti in R&S che hanno raggiunto nel 2015 i 475 milioni di euro – pari al 5% del valore aggiunto – si presenta oggi come un settore ad “innovazione diffusa”, in cui sono attive nella ricerca non soltanto le grandi imprese, ma anche molte Pmi, che sviluppano collaborazioni scientifiche con Enti di Ricerca e Università. Un settore, inoltre, dove è molto forte anche l’attenzione alla sicurezza e salute del capitale umano nell’approccio complessivo all’intero ciclo di vita del prodotto, che vede il coinvolgimento di tutte le attività aziendali in modo responsabile e informato.

Le sei imprese premiate sono state scelte da una giuria formata da quattro esperti (rappresentanti di Università, sindacati, Ong, industria), che hanno esaminato 17 progetti di aziende aderenti al Programma Responsible Care. Sulla base dell’alto livello e della qualità delle proposte, la Giuria ha deciso quest’anno di aumentare da tre a sei il numero dei premiati ex aequo.

I sei vincitori del 11° Premio Responsible Care 2015 sono i seguenti.

Bayer ha ottenuto il premio per il suo Progetto “Whp – Workplace Health Promotion”, ossia per le attività di promozione della salute nei luoghi di lavoro. Negli ultimi tre anni, Bayer si è particolarmente impegnata nella formazione dei propri dipendenti a favore di un’alimentazione salutare e del conseguente miglioramento dei menù nelle mense aziendali. Ha attivato campagne formative e informative di “Guida Sicura” e aiutato – anche attraverso incontri gestiti da personale medico specializzato – i dipendenti ad eliminare la pratica del fumo e informato sui danni causati dall’abuso di alcool. L’azienda ha poi intrapreso campagne di sensibilizzazione, anche con consegna di etilo-test ai propri dipendenti, per scoraggiarli alla guida dopo avere assunto sostanze alcoliche. In ambito sportivo, Bayer ha organizzato eventi destinati ai dipendenti e ai loro famigliari, distribuito “contapassi” al personale per monitorare la propria attività fisica, stipulato convenzioni con palestre e con piscine per incentivare l’attività. Ha infine attivato percorsi di formazione ergonomica del personale con problemi alla schiena.

Infineum Italia è stata premiata per il Progetto “Insieme per la Sicurezza con le imprese appaltatrici”, che ha permesso di realizzare l’ambizioso obiettivo: “Nessuno si faccia male!”: un percorso di crescita comune volto a motivare i lavoratori a essere proattivi per la sicurezza propria e degli altri, indipendentemente dall’impresa di appartenenza. Infineum Italia ha sviluppato con cinque imprese appaltatrici del territorio di Savona un’iniziativa che ha coinvolto in varie sessioni di lavoro (più di 500 ore per persona, nell’arco di un quadrimestre) oltre 30 Unità Operative (pari al 20% circa del personale) che, per carisma, professionalità e esperienza, potessero essere riconosciute, come esempio nell’ambiente circostante. I principali risultati conseguiti da Infineum sono stati il miglioramento dell’analisi di rischio, prima dell’inizio del lavoro, la sperimentazione di insegnamenti sulla gestione dei momenti interattivi quali le Riunioni di Sicurezza e l’identificazione di false credenze da sradicare (ad esempio, la percezione di non modificabilità e l’uso punitivo di alcune procedure di lavoro).

Mapei ha ricevuto il riconoscimento per “Re-Conzero”, la soluzione sostenibile per il recupero e per il riutilizzo del calcestruzzo reso, esempio concreto di “economia circolare”. Ogni anno, in tutto il mondo, sono prodotti 10 miliardi di metri cubi di calcestruzzo e alla fine dei lavori ne restano più di 200 milioni che, per vari motivi, non vengono posti in opera in cantiere. Questo materiale ritorna all’impianto di produzione all’interno delle autobetoniere (il cosiddetto “calcestruzzo reso”) e viene smaltito come rifiuto. Re-Conzero è il metodo più sostenibile di trattamento del calcestruzzo in grado di recuperare completamente il calcestruzzo reso, evitando il ricorso alla discarica. Non produce rifiuti, né solidi né liquidi, riduce il consumo di aggregati naturali (1 m3 di calcestruzzo reso produce 2,3 tonnellate di aggregato), riduce il trasporto su strada, viene usato facilmente e senza sostanze pericolose. Re-Conzero abbatte infine i costi di smaltimento e riduce i costi di approvvigionamento degli aggregati naturali.

Nuova Solmine è stata premiata per “I-TOX”, la cabina di monitoraggio innovativa delle acque del canale di scarico a mare del sito di Scarlino (GR). Il canale è un corso d’acqua artificiale che riceve le acque provenienti da quattro Società (Nuova Solmine, Tioxide, Scarlino Energia e Acquedotto del Fiora). Nel tempo, si è trasformato in un vero e proprio ecosistema di fauna e di flora acquatica, ricco di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l’ambiente che li circonda. Con l’installazione della cabina di monitoraggio I-TOX, unica nel suo genere in Italia, Nuova Solmine e le altre imprese consorziate del locale polo industriale, hanno dato l’opportunità di monitorare costantemente il canale e intervenire prontamente al primo segnale di allarme: I-TOX esegue ogni 30 minuti la lettura della tossicità dell’acqua.

Pink Frogs viene premiata per la realizzazione della prima “Etichetta di Utilizzo Responsabile” di una crema per viso. Secondo studi condotti con il “Ciclo di Vita del Prodotto”, l’impatto socio-ambientale dei cosmetici varia notevolmente a seconda del comportamento del consumatore. Di qui l’idea di mettere il pubblico a confronto con se stesso, coinvolgendolo nell’uso responsabile, attraverso un’etichetta che riporta due diversi scenari di utilizzo: uno virtuoso e l’altro meno virtuoso. L’etichetta è in grado di sensibilizzare il consumatore informandolo, qualitativamente ma soprattutto quantitativamente, sui benefici ambientali raggiungibili con un uso responsabile del prodotto e dare l’evidenza di quanto un suo possibile uso irresponsabile possa impattare negativamente sull’ambiente.

Versalis ha ricevuto il Premio Responsible Care 2015 per la messa a punto dell’innovativo “Sistema di Gestione della Responsabilità del Prodotto” che considera tutte le fasi del ciclo di vita, gli impatti su sicurezza, salute e ambiente e realizza, con questo approccio, lo sviluppo sostenibile delle proprie attività industriali. In particolare, Versalis ha incoraggiato la cultura della sostenibilità di prodotto, seguendo la strategia dell’approccio del suo “Life Cycle Thinking” e mettendo in atto il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle altre funzioni aziendali. Ha realizzato altresì il sistema gestionale per la comunicazione efficace e trasparente, all’interno ed all’esterno dell’organizzazione, insieme ai vari attori sociali della filiera chimica.



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